Innovazione e nuove tecnologie stanno acquisendo un ruolo di crescente rilevanza nella gestione del patrimonio culturale. I progressi tecnologici e la possibilità di migliorare la user experience attraverso strumenti immersivi quali la Virtual Reality (VR), Augmented Reality (AR) e Mixed Reality (MR) stanno guidando e spingendo le istituzioni culturali a innovare i loro tradizionali sistemi di protezione, gestione e valorizzazione del patrimonio, modificando così anche le modalità di comunicazione e diffusione della cultura. Il potenziale immersivo di questi nuovi progressi tecnologici sembra infatti essere particolarmente significativo quando essi vengono applicati in attività di valorizzazione del patrimonio culturale (Di Serio, Ibáñez e Kloos, 2013; Rivoltella, 2010; Scholz e Smith, 2016). La ricerca evidenzia come tali tecnologie possano potenziare il legame tra i manufatti del patrimonio, i visitatori e l’originale contesto storico-culturale (Trunfio et al., 2022) e trasformare il sito culturale in un ambiente multimodale intelligente, enfatizzando il processo di co-creazione di valore tra gli utenti e lo spazio culturale (Grigore et al., 2019). Tuttavia, pur se i benefici dell’applicazione di tali tecnologie sembrano essere intuibili, la misurazione empirica dell’esperienza e della soddisfazione dei visitatori sembra essere più complessa, proprio per via dell’utilizzo di strumenti che permettono applicazioni molto diverse, costruite ad hoc su offerte/reperti/opere d’arte dello specifico contesto culturale. A tal fine, il paper - parte di un progetto della Regione Lazio finalizzato a sviluppare una tecnologia di Mixed Reality che non preveda l’utilizzo di dispositivi fisici con cui l’utente debba interagire -si propone di individuare le dimensioni di analisi utili per rilevare empiricamente la user experience in tali contesti, attraverso una ricognizione della letteratura e dei modelli più rilevanti.

Misurazione della user experience in contesti culturali caratterizzati da tecnologie immersive

Marcello Sansone
;
Roberto Bruni;Annarita Colamatteo;Maria Anna Pagnanelli
2022-01-01

Abstract

Innovazione e nuove tecnologie stanno acquisendo un ruolo di crescente rilevanza nella gestione del patrimonio culturale. I progressi tecnologici e la possibilità di migliorare la user experience attraverso strumenti immersivi quali la Virtual Reality (VR), Augmented Reality (AR) e Mixed Reality (MR) stanno guidando e spingendo le istituzioni culturali a innovare i loro tradizionali sistemi di protezione, gestione e valorizzazione del patrimonio, modificando così anche le modalità di comunicazione e diffusione della cultura. Il potenziale immersivo di questi nuovi progressi tecnologici sembra infatti essere particolarmente significativo quando essi vengono applicati in attività di valorizzazione del patrimonio culturale (Di Serio, Ibáñez e Kloos, 2013; Rivoltella, 2010; Scholz e Smith, 2016). La ricerca evidenzia come tali tecnologie possano potenziare il legame tra i manufatti del patrimonio, i visitatori e l’originale contesto storico-culturale (Trunfio et al., 2022) e trasformare il sito culturale in un ambiente multimodale intelligente, enfatizzando il processo di co-creazione di valore tra gli utenti e lo spazio culturale (Grigore et al., 2019). Tuttavia, pur se i benefici dell’applicazione di tali tecnologie sembrano essere intuibili, la misurazione empirica dell’esperienza e della soddisfazione dei visitatori sembra essere più complessa, proprio per via dell’utilizzo di strumenti che permettono applicazioni molto diverse, costruite ad hoc su offerte/reperti/opere d’arte dello specifico contesto culturale. A tal fine, il paper - parte di un progetto della Regione Lazio finalizzato a sviluppare una tecnologia di Mixed Reality che non preveda l’utilizzo di dispositivi fisici con cui l’utente debba interagire -si propone di individuare le dimensioni di analisi utili per rilevare empiricamente la user experience in tali contesti, attraverso una ricognizione della letteratura e dei modelli più rilevanti.
2022
9788894391886
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