Scopo dell’articolo è gettare luce sulla relazione di De Sanctis con d’Azeglio, un protagonista del Risorgimento troppo a lungo letto sulla base di giudizi superficiali e stereotipati. Attraverso le numerose pagine che il critico dedica a d’Azeglio artista e patriota, emerge la centralità dello statista piemontese nella costruzione del discorso politico risorgimentale e del progetto della nuova Italia. Elemento di transizione tra moderatismo e scuola democratica, d’Azeglio condivide con De Sanctis la visione laica, l’attenzione alla forza dell’opinione pubblica, la critica a settarismi e personalismi, l’atteggiamento disinteressato, tanto che anche in virtù dei suoi tratti ‘stendhaliani’ il nobile cadetto, poi grande statista, si rivela un modello per la classe politica dell’Italia nuova.------------------------------------------------------------ This article aims at shedding light on the relationship between De Sanctis and Massimo d’Azeglio, a main character of Risorgimento that has so farbeen largely misinterpreted. De Sanctis analyzes both sides of D’Azeglio’s life, as an artist and as a patriot, underpinning the central role played by him in the construction of the political discourse in the Risorgimento and in Italian nation building. Standing midway between a moderate stance and the ‘democratic school’, d’Azeglio shares with De Sanctis laicism, the attention paid to public opinion, the refusal of every sectarian attitude, the lack of self-interest: on this basis, thanks to his very ‘Stendhalian’ features, d’Azeglio, the second born in a family of Piemontese high aristocracy, then first-rate statesman, can be seen as a model for a new Italian political class.
L’eroe stendhaliano in politica. Massimo d’Azeglio nei ricordi e nelle lezioni di Francesco De Sanctis
IERMANO, Antonio
2015-01-01
Abstract
Scopo dell’articolo è gettare luce sulla relazione di De Sanctis con d’Azeglio, un protagonista del Risorgimento troppo a lungo letto sulla base di giudizi superficiali e stereotipati. Attraverso le numerose pagine che il critico dedica a d’Azeglio artista e patriota, emerge la centralità dello statista piemontese nella costruzione del discorso politico risorgimentale e del progetto della nuova Italia. Elemento di transizione tra moderatismo e scuola democratica, d’Azeglio condivide con De Sanctis la visione laica, l’attenzione alla forza dell’opinione pubblica, la critica a settarismi e personalismi, l’atteggiamento disinteressato, tanto che anche in virtù dei suoi tratti ‘stendhaliani’ il nobile cadetto, poi grande statista, si rivela un modello per la classe politica dell’Italia nuova.------------------------------------------------------------ This article aims at shedding light on the relationship between De Sanctis and Massimo d’Azeglio, a main character of Risorgimento that has so farbeen largely misinterpreted. De Sanctis analyzes both sides of D’Azeglio’s life, as an artist and as a patriot, underpinning the central role played by him in the construction of the political discourse in the Risorgimento and in Italian nation building. Standing midway between a moderate stance and the ‘democratic school’, d’Azeglio shares with De Sanctis laicism, the attention paid to public opinion, the refusal of every sectarian attitude, the lack of self-interest: on this basis, thanks to his very ‘Stendhalian’ features, d’Azeglio, the second born in a family of Piemontese high aristocracy, then first-rate statesman, can be seen as a model for a new Italian political class.File | Dimensione | Formato | |
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