Alla tecnologia (e all’innovazione) è stato dato un ruolo centrale all’interno del concetto di sviluppo sostenibile. La tecnologia permette (o permetterebbe) il superamento della crescita della scala del sistema economico (con la dematerializzazione, per esempio) e il miglioramento della qualità della vita (con la capacità di ridurre l’impatto ambientale). La tecnologia legata alla transizione verso la sostenibilità è diventata, da almeno cinquant’anni, un mantra, al punto da rischiare di cadere nel soluzionismo tecnologico, quando non viene accusata di creare degli effetti “di rim- balzo” nei consumi). Ovviamente, la tecnologia risulta essere nodale (e sicuramente a ragione) anche all’interno della transizione energetica: non sarebbe sperimentabile senza un’adeguata tecnologia, in grado di trasformare sole, vento, onde e gravitazione terrestre in energia elettrica. E non sarebbe possibile trasformare il sistema energetico globale, attual- mente prevalentemente sorretto dai combustibili fossili, in un sistema energetico pulito e rinnovabile, anche dalla parte della domanda, oltre che della produzione. In questo lavoro ci chiediamo se le transizioni tecnologiche verso la sosteni- bilità, lette attraverso il filtro del territorio, sono correntemente lette con gli strumenti adeguati e se abbiano assunto un ruolo centrale nell’analisi geografica. In tale ambito, lo studio delle transizioni tecnologiche verso la sostenibilità (e delle transizioni energetiche in particolare) possono trarre ispirazione dagli strumenti dell’analisi regionale e in particolare dai sistemi regionali socio-tecnici.

Transizione tecnologica e transizioni verso la sostenibilità

Domenico de Vincenzo
2023-01-01

Abstract

Alla tecnologia (e all’innovazione) è stato dato un ruolo centrale all’interno del concetto di sviluppo sostenibile. La tecnologia permette (o permetterebbe) il superamento della crescita della scala del sistema economico (con la dematerializzazione, per esempio) e il miglioramento della qualità della vita (con la capacità di ridurre l’impatto ambientale). La tecnologia legata alla transizione verso la sostenibilità è diventata, da almeno cinquant’anni, un mantra, al punto da rischiare di cadere nel soluzionismo tecnologico, quando non viene accusata di creare degli effetti “di rim- balzo” nei consumi). Ovviamente, la tecnologia risulta essere nodale (e sicuramente a ragione) anche all’interno della transizione energetica: non sarebbe sperimentabile senza un’adeguata tecnologia, in grado di trasformare sole, vento, onde e gravitazione terrestre in energia elettrica. E non sarebbe possibile trasformare il sistema energetico globale, attual- mente prevalentemente sorretto dai combustibili fossili, in un sistema energetico pulito e rinnovabile, anche dalla parte della domanda, oltre che della produzione. In questo lavoro ci chiediamo se le transizioni tecnologiche verso la sosteni- bilità, lette attraverso il filtro del territorio, sono correntemente lette con gli strumenti adeguati e se abbiano assunto un ruolo centrale nell’analisi geografica. In tale ambito, lo studio delle transizioni tecnologiche verso la sostenibilità (e delle transizioni energetiche in particolare) possono trarre ispirazione dagli strumenti dell’analisi regionale e in particolare dai sistemi regionali socio-tecnici.
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