In una congiuntura globale in cui allo spostamento umano determinato dai fattori tradizionali di mobilità si va sommando una concentrazione crescente della popolazione mondiale nelle aree urbane, le migrazioni forzate hanno assunto un rilievo mai raggiunto prima, contando nel 2022 oltre 100 milioni di persone1, conseguenza anche del conflitto Ucraina-Russia del 24 febbraio 2022. Inoltre, si stima che la “sub-migrazione” legata all’accelerazione del cambiamento climatico in atto (desertificazione, alluvioni, carestie, eco-migrazioni, displaced-persons) possa rappresentare, intorno al 2050, oltre il 75% delle mobilità, generando ulteriori aggravi a carico delle popolazioni in stato di vulnerabilità.

Migrazioni forzate, genere e accoglienza: il caso italiano oltre le vulnerabilità

Alessandra Sannella
Conceptualization
2023-01-01

Abstract

In una congiuntura globale in cui allo spostamento umano determinato dai fattori tradizionali di mobilità si va sommando una concentrazione crescente della popolazione mondiale nelle aree urbane, le migrazioni forzate hanno assunto un rilievo mai raggiunto prima, contando nel 2022 oltre 100 milioni di persone1, conseguenza anche del conflitto Ucraina-Russia del 24 febbraio 2022. Inoltre, si stima che la “sub-migrazione” legata all’accelerazione del cambiamento climatico in atto (desertificazione, alluvioni, carestie, eco-migrazioni, displaced-persons) possa rappresentare, intorno al 2050, oltre il 75% delle mobilità, generando ulteriori aggravi a carico delle popolazioni in stato di vulnerabilità.
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