Dei nodi che lo studio di Palombi affronta il saggio di Celentano ne prende in considerazione due. Il primo riguarda il tentativo kierkegaardiano di liberare la dialettica dal suo momento sintetico, esercitando un pensare che, pur restando dialettico, si rifiuti di conciliare su un piano meramente teorico conflitti e lacerazioni che continuano a marchiare, nel quotidiano, le esistenze umane. Il secondo, fulcro teorico di non poche delle questioni che il confronto lascia emergere, riguarda le somiglianze e differenze tra le posizioni dei due filosofi in merito al rapporto esterno/interno e alla ‘sostanza’ di quest’ultimo. Tema cui Palombi dedica ampio spazio avvalendosi, direttamente o indirettamente, anche delle riflessioni di autori che, da Adorno a Jesi, da Spera a Perlini, si sono impegnati in un’analisi delle radici storico-sociali del concetto kierkegaardiano di “interiorità”. Questione che, per la sua complessità, resta, inevitabilmente, almeno secondo la mia personale impressione, non pienamente sviscerata in questo lavoro che avrebbe certamente meritato una continuazione.
La dialettica “interno-esterno” nel confronto di Kierkegaard con Hegel. Note sulla tesi magistrale di Alessandro Palombi
Marco Celentano
2022-01-01
Abstract
Dei nodi che lo studio di Palombi affronta il saggio di Celentano ne prende in considerazione due. Il primo riguarda il tentativo kierkegaardiano di liberare la dialettica dal suo momento sintetico, esercitando un pensare che, pur restando dialettico, si rifiuti di conciliare su un piano meramente teorico conflitti e lacerazioni che continuano a marchiare, nel quotidiano, le esistenze umane. Il secondo, fulcro teorico di non poche delle questioni che il confronto lascia emergere, riguarda le somiglianze e differenze tra le posizioni dei due filosofi in merito al rapporto esterno/interno e alla ‘sostanza’ di quest’ultimo. Tema cui Palombi dedica ampio spazio avvalendosi, direttamente o indirettamente, anche delle riflessioni di autori che, da Adorno a Jesi, da Spera a Perlini, si sono impegnati in un’analisi delle radici storico-sociali del concetto kierkegaardiano di “interiorità”. Questione che, per la sua complessità, resta, inevitabilmente, almeno secondo la mia personale impressione, non pienamente sviscerata in questo lavoro che avrebbe certamente meritato una continuazione.File | Dimensione | Formato | |
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