Quando il giocatore diventa autore di reato: note su criminologia e gambling

Il contributo si fonda sull’ipotesi che la dimensione individuale riveste un notevole interesse con riferimento ai processi di cura della patologia e di sostegno psicologico diretti al giocatore d’azzardo patologico, appare non di meno evidente come trattare di questo fenomeno significhi necessariamente contestualizzarlo riconoscendo la pluralità di dimensioni socio-relazionali, economico-politiche, normative e criminogene come fattori predittivi o amplificatori dei comportamenti di gioco. Il saggio costituisce una disamina sulle componenti criminologiche del gioco d'azzardo. Il primo paragrafo, di taglio metodologico, riguarda le criticità nel rilevare la dimensione criminogena del gambling. Inoltre, sono considerate più dimensioni criminologiche dell'azzardo: la prima, attinente ai reati commessi giocando in contesti o con modalità ritenuti dal sistema giuridico di riferimento come illegali; un’altra, più rilevante, riguarda il gioco d’azzardo come fattore di criminogenesi per il quale il soggetto giocatore problematico si trova a compiere reati per finanziare le proprie puntate (furto, rapine, riciclaggio, prostituzione) o per favorire il risultato (truffe). Infine, viene considerata la "consapevolezza di reato" da parte del giocatore.