L’articolo esamina le trasformazioni che la didattica a distanza ha introdotto nell’ambiente di apprendimento, con particolare riferimento alla frammentazione degli interventi didattici (alternanza tra didattica in presenza e didattica on-line) ed al conseguente impoverimento delle relazioni sociali. In questo scenario di complessità, si assiste ad una dematerializzazione dell’ambiente di apprendimento in cui il feedback è carente o del tutto assente; un ambiente in cui le fonti di distrazione si moltiplicano e gli elementi in grado di attivare l’attenzione vengono ricercati in attività on-line ed off-line (spesso frivole), che sottraggono tempo prezioso all’apprendimento. La mancanza di contatto ed il confronto limitato induce gli studenti a chiudersi in un isolamento sociale che non sostiene l’interesse, la motivazione, lo spirito di iniziativa ed il senso critico. Partendo da queste considerazioni, per costruire la scuola di domani è opportuno riflettere sugli esiti dell’emergenza, per individuare gli elementi su cui agire per prevenire o comunque limitare gli effetti sociali (ambiente e relazioni) che possono derivare dall’adozione di una didattica in cui la presenza è limitata o del tutto assente. Oggetto di analisi sono: il potenziale evocativo dei luoghi deputati all’apprendimento formale ed informale ed il ruolo dell’implicito (teorie implicite) nelle rappresentazioni della realtà; la possibilità di ripensare gli spazi ed i tempi dell’insegnamento e la possibilità di prevedere forme alternative di didattica, che favoriscano l’interlocuzione ed il confronto tra tutti gli attori coinvolti nel processo educativo. L’articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla possibilità di innovare la didattica mediante la creazione di ambienti “attivi”, che consentano di coniugare le esigenze della formazione con le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica.

La scuola nell’era degli ambienti virtuali e delle relazioni mediate: la funzione aggregante del docente nei processi di apprendimento.

Santangelo N.
;
Mele L. M.
2021-01-01

Abstract

L’articolo esamina le trasformazioni che la didattica a distanza ha introdotto nell’ambiente di apprendimento, con particolare riferimento alla frammentazione degli interventi didattici (alternanza tra didattica in presenza e didattica on-line) ed al conseguente impoverimento delle relazioni sociali. In questo scenario di complessità, si assiste ad una dematerializzazione dell’ambiente di apprendimento in cui il feedback è carente o del tutto assente; un ambiente in cui le fonti di distrazione si moltiplicano e gli elementi in grado di attivare l’attenzione vengono ricercati in attività on-line ed off-line (spesso frivole), che sottraggono tempo prezioso all’apprendimento. La mancanza di contatto ed il confronto limitato induce gli studenti a chiudersi in un isolamento sociale che non sostiene l’interesse, la motivazione, lo spirito di iniziativa ed il senso critico. Partendo da queste considerazioni, per costruire la scuola di domani è opportuno riflettere sugli esiti dell’emergenza, per individuare gli elementi su cui agire per prevenire o comunque limitare gli effetti sociali (ambiente e relazioni) che possono derivare dall’adozione di una didattica in cui la presenza è limitata o del tutto assente. Oggetto di analisi sono: il potenziale evocativo dei luoghi deputati all’apprendimento formale ed informale ed il ruolo dell’implicito (teorie implicite) nelle rappresentazioni della realtà; la possibilità di ripensare gli spazi ed i tempi dell’insegnamento e la possibilità di prevedere forme alternative di didattica, che favoriscano l’interlocuzione ed il confronto tra tutti gli attori coinvolti nel processo educativo. L’articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla possibilità di innovare la didattica mediante la creazione di ambienti “attivi”, che consentano di coniugare le esigenze della formazione con le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica.
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