Con i Quaderni di Mosca, a partire dal 1930, si apre la cosiddetta seconda stagione della poesia di Mandel’stam, caratterizzata dall’abbandono dello stile classico, della metrica regolare, del tono elevato in favore di un laboratorio poetico dove contava piú di tutto lo «slancio», il movimento, il flusso ininterrotto di materiali esterni o autobiografici che si affastellano nei versi con la stessa dinamica, ambigua e non razionale, dei sogni. Sia il ciclo del viaggio in Armenia che apre il libro, sia quelli successivi ambientati a Leningrado e a Mosca presentano una poesia diretta e colloquiale, eppure cosí sfuggente, in grado di mescolare immagini della vita quotidiana con dotte citazioni letterarie, di sovrapporre piani temporali e spaziali diversi, di rappresentare la realtà nella sua natura pluristratificata e intimamente contraddittoria. Questo libro cosí fondamentale per la storia della poesia del Novecento non era mai stato integralmente tradotto in italiano. Ci hanno pensato Pina Napolitano e Raissa Raskina, offrendoci anche un indispensabile apparato di note in fondo al volume che permette di recuperare i molti riferimenti alla vita sovietica e alla biografia personale che il poeta distribuisce o, per meglio dire, fa esplodere nei suoi versi.

"Quaderni di Mosca"

R. Raskina
2021-01-01

Abstract

Con i Quaderni di Mosca, a partire dal 1930, si apre la cosiddetta seconda stagione della poesia di Mandel’stam, caratterizzata dall’abbandono dello stile classico, della metrica regolare, del tono elevato in favore di un laboratorio poetico dove contava piú di tutto lo «slancio», il movimento, il flusso ininterrotto di materiali esterni o autobiografici che si affastellano nei versi con la stessa dinamica, ambigua e non razionale, dei sogni. Sia il ciclo del viaggio in Armenia che apre il libro, sia quelli successivi ambientati a Leningrado e a Mosca presentano una poesia diretta e colloquiale, eppure cosí sfuggente, in grado di mescolare immagini della vita quotidiana con dotte citazioni letterarie, di sovrapporre piani temporali e spaziali diversi, di rappresentare la realtà nella sua natura pluristratificata e intimamente contraddittoria. Questo libro cosí fondamentale per la storia della poesia del Novecento non era mai stato integralmente tradotto in italiano. Ci hanno pensato Pina Napolitano e Raissa Raskina, offrendoci anche un indispensabile apparato di note in fondo al volume che permette di recuperare i molti riferimenti alla vita sovietica e alla biografia personale che il poeta distribuisce o, per meglio dire, fa esplodere nei suoi versi.
2021
978-88-06-24876-5
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