Il 19 settembre 1951 Benedetto Croce scrisse una polemica lettera aperta all’editore Franco Laterza contro l’annuncio di Luigi Russo di pubblicare presso la casa editrice barese, storicamente ispirata per un cinquantennio dalle scelte crociane, le "Opere di Francesco De Sanctis". In quello stesso anno Carlo Muscetta aveva avviato presso la Einaudi di Torino il progetto di pubblicazione dell’Edizione dell’opera desanctisiana. La circolare, in 25 esemplari dattiloscritti, era destinata ad amici del filosofo e studiosi del pensiero del maestro di Morra Irpino per mani- festare il dissenso verso Russo e il gruppo dei curatori indicati nel Disegno editoriale. Pubblicata su «Il Mattino» di Firenze qualche giorno dopo, la lettera aprì un rovente confronto culturale e politico tra Croce e l’intellettualità di Sinistra, in larga parte vicina al pci di Palmiro Togliatti, in quella stagione nei panni dell’implacabile Roderigo di Castiglia, apertamente schierato contro il vecchio pensatore napoletano. Una delle 25 copie della lettera – quasi un emblematico rivolgersi al numero dei lettori manzoniani –, appartenuta a Raffaele Mattioli, viene ora pubblicata come ulteriore testimonianza delle trasformazioni e dei mutamenti che attraversarono la società e la cultura italiana nel secondo dopoguerra. L’amaro conflitto tra Croce e Russo e la competizione tra Laterza e Einaudi non subirono rallentamenti e nel 1952, anno della scomparsa di Croce, usci- rono i primi volumi delle "Opere" desanctisiane per entrambe le sigle delle due celebri case editrici.

L’ultima battaglia del filosofo. Benedetto Croce, Luigi Russo e le due edizioni delle "Opere" di De Sanctis (1951-1952)

Antonio Iermano
2021-01-01

Abstract

Il 19 settembre 1951 Benedetto Croce scrisse una polemica lettera aperta all’editore Franco Laterza contro l’annuncio di Luigi Russo di pubblicare presso la casa editrice barese, storicamente ispirata per un cinquantennio dalle scelte crociane, le "Opere di Francesco De Sanctis". In quello stesso anno Carlo Muscetta aveva avviato presso la Einaudi di Torino il progetto di pubblicazione dell’Edizione dell’opera desanctisiana. La circolare, in 25 esemplari dattiloscritti, era destinata ad amici del filosofo e studiosi del pensiero del maestro di Morra Irpino per mani- festare il dissenso verso Russo e il gruppo dei curatori indicati nel Disegno editoriale. Pubblicata su «Il Mattino» di Firenze qualche giorno dopo, la lettera aprì un rovente confronto culturale e politico tra Croce e l’intellettualità di Sinistra, in larga parte vicina al pci di Palmiro Togliatti, in quella stagione nei panni dell’implacabile Roderigo di Castiglia, apertamente schierato contro il vecchio pensatore napoletano. Una delle 25 copie della lettera – quasi un emblematico rivolgersi al numero dei lettori manzoniani –, appartenuta a Raffaele Mattioli, viene ora pubblicata come ulteriore testimonianza delle trasformazioni e dei mutamenti che attraversarono la società e la cultura italiana nel secondo dopoguerra. L’amaro conflitto tra Croce e Russo e la competizione tra Laterza e Einaudi non subirono rallentamenti e nel 1952, anno della scomparsa di Croce, usci- rono i primi volumi delle "Opere" desanctisiane per entrambe le sigle delle due celebri case editrici.
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