Non è possibile affrontare le questioni concernenti le disuguaglianze so-ciali, e nella fattispecie quelle di salute, senza provare a comprendere prima il senso della sociologia di Costantino Cipolla. Sul versante epistemico, nel Nodo di Gordio (2002b), egli ripropone una sociologia co-relazionale, con-corsuale e disponibile, laddove però «questa disponibilità, che è un attributo della verità intesa come euristica, deve evitare lo scoglio di uno scivolamento verso la debolezza o la fragilità del lavoro sociologico. Non si può certo con-fondere l’apertura e la concorsualità con ‘si può dire tutto e il contrario di tutto’. La sociologia deve essere in grado di fornire delle risposte che, per quanto parziali o segmentali, devono essere tali» (Cipolla 2002b: 13). E an-cora: «solo attraverso apporti plurimi, competizione corretta, consenso de-mocratico e sostantivo riconoscimento reciproco è possibile tentare di risol-vere in prospettiva e senza fine il drammatico problema rappresentato da quel nodo di Gordio particolare definito dalla verità in sociologia» (Ivi: 18). Le anticipazioni in termini correlazionali di quella che diventerà la sua sociolo-gia eclettica sono evidenti e si prestano ad una lettura che sin da subito sca-valca ed aggira le possibili critiche di fragilità e debolezza, per marcare il territorio della rifondazione e del ripensamento di una sociologia riflessiva, o come direbbe Vattimo non dimostrativa e non aggressiva.

Le disuguaglianze sociali di salute

esposito, m.
2020-01-01

Abstract

Non è possibile affrontare le questioni concernenti le disuguaglianze so-ciali, e nella fattispecie quelle di salute, senza provare a comprendere prima il senso della sociologia di Costantino Cipolla. Sul versante epistemico, nel Nodo di Gordio (2002b), egli ripropone una sociologia co-relazionale, con-corsuale e disponibile, laddove però «questa disponibilità, che è un attributo della verità intesa come euristica, deve evitare lo scoglio di uno scivolamento verso la debolezza o la fragilità del lavoro sociologico. Non si può certo con-fondere l’apertura e la concorsualità con ‘si può dire tutto e il contrario di tutto’. La sociologia deve essere in grado di fornire delle risposte che, per quanto parziali o segmentali, devono essere tali» (Cipolla 2002b: 13). E an-cora: «solo attraverso apporti plurimi, competizione corretta, consenso de-mocratico e sostantivo riconoscimento reciproco è possibile tentare di risol-vere in prospettiva e senza fine il drammatico problema rappresentato da quel nodo di Gordio particolare definito dalla verità in sociologia» (Ivi: 18). Le anticipazioni in termini correlazionali di quella che diventerà la sua sociolo-gia eclettica sono evidenti e si prestano ad una lettura che sin da subito sca-valca ed aggira le possibili critiche di fragilità e debolezza, per marcare il territorio della rifondazione e del ripensamento di una sociologia riflessiva, o come direbbe Vattimo non dimostrativa e non aggressiva.
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