Il saggio propone l'analisi di alcune tappe del percorso che ha condotto dal costituirsi all'entrare in crisi dei dispositivi di autoriconoscimento individuale e specie-specifico prodotti dalla cultura tardo-moderna e contemporanea. Nel primo e nel secondo paragrafo si affronta il percorso di Fichte che partito da un tentativo di autofondazione filosofica dell'io giunge ad affermarne la genesi relazionale, e dunque sociale. Il terzo paragrafo descrive sinteticamente la fase della deflagrazione dell'identità antropologica, e della crisi dell'approccio trascendentale, quale si riflette nel pensiero di Sartre e, in particolare nel dramma "A porte chiuse". Il quarto pargrafo, rifacendosi a testi dell'etologo K. Lorenz e del filosofo J. Derrida, descrive due ulteriori passaggi storici e scientifici: la scoperta dell'estensibilità del'"evidenza del tu" attraverso la quale l'io stesso si costituisce al rapporto con animali non umani, testimoniato da Lorenz, e l'esperienza della crisi radicale dell'identità antropologica che dall'incontro con gli animali non umani può derivare, descritta da Derrida.Le conclusioni rinviano all'esigenza di un balzo oltre l’identità antropologica, verso una comprensione di sé che sia al contempo percorso di liberazione dell’animale auto-incatenato che siamo, inteso come atto che non può esser compiuto solo in sede teorica, e può inverarsi solo in un percorso di lotta e impegno volto a ricostruire la società stessa sulla base di relazioni non mercificate tra gli uomini, tra questi e gli animali non umani, e dell’individuo con se stesso.

L'uomo senza identità. Prospettive etologiche, antropologiche, storico-sociali

Marco Celentano
2019-01-01

Abstract

Il saggio propone l'analisi di alcune tappe del percorso che ha condotto dal costituirsi all'entrare in crisi dei dispositivi di autoriconoscimento individuale e specie-specifico prodotti dalla cultura tardo-moderna e contemporanea. Nel primo e nel secondo paragrafo si affronta il percorso di Fichte che partito da un tentativo di autofondazione filosofica dell'io giunge ad affermarne la genesi relazionale, e dunque sociale. Il terzo paragrafo descrive sinteticamente la fase della deflagrazione dell'identità antropologica, e della crisi dell'approccio trascendentale, quale si riflette nel pensiero di Sartre e, in particolare nel dramma "A porte chiuse". Il quarto pargrafo, rifacendosi a testi dell'etologo K. Lorenz e del filosofo J. Derrida, descrive due ulteriori passaggi storici e scientifici: la scoperta dell'estensibilità del'"evidenza del tu" attraverso la quale l'io stesso si costituisce al rapporto con animali non umani, testimoniato da Lorenz, e l'esperienza della crisi radicale dell'identità antropologica che dall'incontro con gli animali non umani può derivare, descritta da Derrida.Le conclusioni rinviano all'esigenza di un balzo oltre l’identità antropologica, verso una comprensione di sé che sia al contempo percorso di liberazione dell’animale auto-incatenato che siamo, inteso come atto che non può esser compiuto solo in sede teorica, e può inverarsi solo in un percorso di lotta e impegno volto a ricostruire la società stessa sulla base di relazioni non mercificate tra gli uomini, tra questi e gli animali non umani, e dell’individuo con se stesso.
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