Seppure la “topografia cristiana” sia una disciplina che vanta una grande tradizione di studi, il rinnovamento metodologico che ha interessato la “topografia antica”, una disciplina che a partire dagli anni ’80 è stata re-interpretata come archeologia dei paesaggi, ha comportato in tutte le branche dell’archeologia legate allo studio dei paesaggi fossero adottate metodologie innovative e strumenti di ricerca più tecnologici. Al tempo stesso, strumenti “tecnologici” come la fotografia aerea o perfino le indagini geofisiche, che venivano da lungo tempo già utilizzati con profitto nel campo delle ricerche topografiche, hanno conosciuto nelle ultime due decadi uno spettacolare sviluppo tecnologico, che ha portato ad un eccezionale incremento nella qualità e nella quantità dei dati acquisiti. Questo ha condotto all’elaborazione di una metodologia di indagine archeologica che prescinde dallo scavo. La “diagnostica archeologica” è, infatti, un approccio che riunisce diverse metodologie e strumenti di ricerca, accomunati dal fatto di limitare lo scavo quasi esclusivamente alla verifica dei dati acquisiti con sistemi “non distruttivi” o “non invasivi”. Questo contributo mira a presentare in estrema sintesi questa piccola rivoluzione, cercando soprattutto di fornire gli strumenti per il necessario approfondimento.

L’archeologia senza scavo. Ricognizione topografica, remote sensing, prospezioni geofisiche

Cristina Corsi
2020-01-01

Abstract

Seppure la “topografia cristiana” sia una disciplina che vanta una grande tradizione di studi, il rinnovamento metodologico che ha interessato la “topografia antica”, una disciplina che a partire dagli anni ’80 è stata re-interpretata come archeologia dei paesaggi, ha comportato in tutte le branche dell’archeologia legate allo studio dei paesaggi fossero adottate metodologie innovative e strumenti di ricerca più tecnologici. Al tempo stesso, strumenti “tecnologici” come la fotografia aerea o perfino le indagini geofisiche, che venivano da lungo tempo già utilizzati con profitto nel campo delle ricerche topografiche, hanno conosciuto nelle ultime due decadi uno spettacolare sviluppo tecnologico, che ha portato ad un eccezionale incremento nella qualità e nella quantità dei dati acquisiti. Questo ha condotto all’elaborazione di una metodologia di indagine archeologica che prescinde dallo scavo. La “diagnostica archeologica” è, infatti, un approccio che riunisce diverse metodologie e strumenti di ricerca, accomunati dal fatto di limitare lo scavo quasi esclusivamente alla verifica dei dati acquisiti con sistemi “non distruttivi” o “non invasivi”. Questo contributo mira a presentare in estrema sintesi questa piccola rivoluzione, cercando soprattutto di fornire gli strumenti per il necessario approfondimento.
2020
978-88-85991-67-5
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