L’empatia implica il riconoscimento e la comprensione di uno stato emotivo altrui. Secondo Jean Decety, è la stessa organizzazione del nostro sistema nervoso a fornire il meccanismo di base per la risonanza con gli altri, ovvero la capacità di simulare le nostre azioni e le loro conseguenze, nonché le azioni degli altri e le rispettive conseguenze (Jackson & Decety, ). Il meccanismo, proposto da Decety & Jackson, della rappresentazione condivisa (i modelli neurali temporaneamente attivati dalla percezione reale o evocati dalla memoria), guidato dal codice comune tra percezione e azione, offre la modalità predefinita per relazionarsi con gli altri in modo implicito. Questo meccanismo si basa sull’idea che la percezione di un determinato comportamento in un altro individuo attivi automaticamente le proprie rappresentazioni di tale comportamento. Il meccanismo coinvolge le proprietà fisiologiche fondamentali del sistema nervoso per quanto riguarda la continuità tra l’azione e la cognizione

Un "punto di vista" su autismo ed empatia

Di Tore P
2016-01-01

Abstract

L’empatia implica il riconoscimento e la comprensione di uno stato emotivo altrui. Secondo Jean Decety, è la stessa organizzazione del nostro sistema nervoso a fornire il meccanismo di base per la risonanza con gli altri, ovvero la capacità di simulare le nostre azioni e le loro conseguenze, nonché le azioni degli altri e le rispettive conseguenze (Jackson & Decety, ). Il meccanismo, proposto da Decety & Jackson, della rappresentazione condivisa (i modelli neurali temporaneamente attivati dalla percezione reale o evocati dalla memoria), guidato dal codice comune tra percezione e azione, offre la modalità predefinita per relazionarsi con gli altri in modo implicito. Questo meccanismo si basa sull’idea che la percezione di un determinato comportamento in un altro individuo attivi automaticamente le proprie rappresentazioni di tale comportamento. Il meccanismo coinvolge le proprietà fisiologiche fondamentali del sistema nervoso per quanto riguarda la continuità tra l’azione e la cognizione
2016
978-88-548-9548-5
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