Situation Awareness, didattica e tecnologie: un possibile framework

Nell’ultima decade, l’uso (e l’abuso) di formule quali FAD, MOOC, Open and Distance Learning, Ubiquitous Learning ci ha abituato a pensare l’apprendimento come qualcosa che avviene, o dovrebbe avvenire, “altrove”, in un luogo qualunque, purché fisicamente altro da quello in cui si trova il soggetto che apprende. La possibilità di accesso in qualunque luogo (Learning Anywhere) e in qualunque momento (Learning Anytime) ad una ipotetica bolla immateriale in cui risiedano le risorse e gli oggetti di apprendimento (una sorta di nuova edizione, digitale e ipertrofica, della biblioteca di Alessandria) ha condotto qualcuno a trascurare che esiste un here and now del processo di apprendimento. Una parte della comunità scientifica italiana coinvolta nella ricerca in educazione ha invece lavorato in direzione opposta, restituendo senso e valore al contesto quale oggetto di indagine ed elemento cardinale del processo di apprendimento (AIELLO, DI TORE, DI TORE, & SIBILIO, 2013; FRAUENFELDER, RIVOLTELLA, ROSSI, & SIBILIO, 2013; P. G. Rossi, 2011; Pier Giuseppe Rossi, Sgambelluri, Prenna, Cecoro, & Sililio, 2013; Sibilio, 2013) Rivoltella, in particolar modo, ha riportato vigorosamente al centro del dibattito pedagogico- didattico il concetto di situazione e di apprendimento situato (Rivoltella, 2013)