Nel contesto dei flussi migratori globali, il numero di minori migranti in arrivo in Europa è in continuo aumento. Una recente Comunicazione della Commissione Europea, The protection of children in migration [COM(2017) 211 final] , rileva come molti di essi siano “non accompagnati”, ossia privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per essi legalmente responsabili in base alle leggi vigenti. I minori stranieri non accompagnati (MSNA) presenti in Italia, in particolare, costituiscono un’utenza molto varia, soprattutto in quanto a provenienza geografico-culturale. I loro bisogni educativi non sono stati sempre trattati negli studi sino ad oggi realizzati. Eppure questo tema non può essere ignorato, proprio perché si ha a che fare con soggetti minorenni lontani dai genitori, i quali dovrebbero essere i loro educatori primari. Va anche detto che il lavoro di tipo pedagogico da svolgere con tali soggetti assume caratteri di grande incertezza, derivante dal continuo evolvere delle domande e dei bisogni di cui sono portatori (Derluyn, Broekaert, 2007).

I minori stranieri non accompagnati: una nuova sfida educativa

Fabrizio Pizzi
2018-01-01

Abstract

Nel contesto dei flussi migratori globali, il numero di minori migranti in arrivo in Europa è in continuo aumento. Una recente Comunicazione della Commissione Europea, The protection of children in migration [COM(2017) 211 final] , rileva come molti di essi siano “non accompagnati”, ossia privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per essi legalmente responsabili in base alle leggi vigenti. I minori stranieri non accompagnati (MSNA) presenti in Italia, in particolare, costituiscono un’utenza molto varia, soprattutto in quanto a provenienza geografico-culturale. I loro bisogni educativi non sono stati sempre trattati negli studi sino ad oggi realizzati. Eppure questo tema non può essere ignorato, proprio perché si ha a che fare con soggetti minorenni lontani dai genitori, i quali dovrebbero essere i loro educatori primari. Va anche detto che il lavoro di tipo pedagogico da svolgere con tali soggetti assume caratteri di grande incertezza, derivante dal continuo evolvere delle domande e dei bisogni di cui sono portatori (Derluyn, Broekaert, 2007).
2018
978-88-6760-584-2
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