Si assiste al cambio di rotta del legislatore sulla cd. “zona grigia” tra lavoro subordinato e lavoro autonomo: dal contratto di lavoro a progetto al diverso sistema costruito sul lavoro “organizzato” ex art. 2, d.lgs. n. 81/2015, di cui si offre l’analisi dei requisiti prescritti dalla suddetta norma. Si dà conto delle diverse interpretazioni del nucleo centrale della norma, che fa riferimento alla prestazione di lavoro, le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro. L'autore sostiene che la lettura preferibile sia quella che conduce all’accertamento di un rapporto di lavoro subordinato attraverso un metodo “tipologico” di fonte legale che recepisce alcuni orientamenti della giurisprudenza. Vengono, altresì, vagliati i casi non applicazione del sistema di cui all’art. 2, primo comma, d.lgs. n. 81/2015. Ci si sofferma, inoltre, sul possibile spazio per la certificazione dell’assenza dei requisiti di cui all’art. 2, primo comma, d.lgs. n. 81/2015. Si passa, poi, all’esame del regime transitorio, dove si affronta il tema dei limiti di sopravvivenza dei contratti di lavoro a progetto, nonché del particolare regime per le altre prestazioni rese in regime di lavoro autonomo. Viene, inoltre, esaminato il previsto sistema di incentivi volto alla stabilizzazione, ovvero alla trasformazione di contratti di lavoro da non subordinati a subordinati. L'autore, infine, affronta alcune questioni attinenti all’impatto dell’istituto qui vagliato nel sistema, con riguardo da un lato, alla problematica coerenza con il lavoro agile introdotto dalla l. n. 81/2017 e, dall’altro, in relazione al possibile effetto di erosione del lavoro coordinato e continuativo

Le collaborazioni organizzate dal committente

pasquale passalacqua
2018-01-01

Abstract

Si assiste al cambio di rotta del legislatore sulla cd. “zona grigia” tra lavoro subordinato e lavoro autonomo: dal contratto di lavoro a progetto al diverso sistema costruito sul lavoro “organizzato” ex art. 2, d.lgs. n. 81/2015, di cui si offre l’analisi dei requisiti prescritti dalla suddetta norma. Si dà conto delle diverse interpretazioni del nucleo centrale della norma, che fa riferimento alla prestazione di lavoro, le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro. L'autore sostiene che la lettura preferibile sia quella che conduce all’accertamento di un rapporto di lavoro subordinato attraverso un metodo “tipologico” di fonte legale che recepisce alcuni orientamenti della giurisprudenza. Vengono, altresì, vagliati i casi non applicazione del sistema di cui all’art. 2, primo comma, d.lgs. n. 81/2015. Ci si sofferma, inoltre, sul possibile spazio per la certificazione dell’assenza dei requisiti di cui all’art. 2, primo comma, d.lgs. n. 81/2015. Si passa, poi, all’esame del regime transitorio, dove si affronta il tema dei limiti di sopravvivenza dei contratti di lavoro a progetto, nonché del particolare regime per le altre prestazioni rese in regime di lavoro autonomo. Viene, inoltre, esaminato il previsto sistema di incentivi volto alla stabilizzazione, ovvero alla trasformazione di contratti di lavoro da non subordinati a subordinati. L'autore, infine, affronta alcune questioni attinenti all’impatto dell’istituto qui vagliato nel sistema, con riguardo da un lato, alla problematica coerenza con il lavoro agile introdotto dalla l. n. 81/2017 e, dall’altro, in relazione al possibile effetto di erosione del lavoro coordinato e continuativo
2018
978-88-14-18885-5
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