Il saggio Analogie e differenze tra selezione naturale “darwiniana” e selezione sociale umana traccia un bilancio dello sforzo compiuto dai pro- motori dell’Epistemologia Evoluzionistica (EE) per articolare un impianto teorico in grado di rendere conto delle somiglianze e delle differenze tra evoluzione organica ed evoluzione culturale, selezione naturale e selezione sociale umana, adattamento biologico e progresso scientifico. Gli esiti di questo tentativo portarono i suoi principali sostenitori, tra i primi anni Set- tanta e il 2005, a risultati tra loro divergenti. Problematiche e orientamenti teorici suggeriti dalla EE sono, però, tornati alla ribalta, sia nel campo della biologia evolutiva, sia nelle scienze del comportamento, nell’ultimo decen- nio, attraverso gli sviluppi dell’approccio Evo/Devo e dell’epigenetica, e il tentativo di giungere ad una “sintesi estesa” o “post-moderna” della teoria evoluzionistica, orientata in una direzione al contempo post-genecentrica e post-antropocentrica. Particolare attenzione ricevono, nel dibattito odierno, i contributi che la versione della EE proposta dal biologo Rupert Riedl seppe dare al supe- ramento delle dicotomie tra approcci selezionasti e autopoietici, adattativi e costruttivi, allora dominanti, e ai lavori di alcuni suoi discepoli e colla- 18 Pluriversi cognitivi boratori che hanno offerto, nel primo scorcio del nuovo millennio, apporti rilevanti alla comprensione di quel complesso reticolo di influenze recipro- che tra la sfera ambientale, etologica, e neurofisiologica che regola flussi e meccanismi dell’ereditarietà

Analogie e differenze tra selezione naturale “ darwiniana ” e selezione sociale umana : il dibattito nell ’ ambito dell ’Epistemologia Evoluzionistica

Celentano
2018-01-01

Abstract

Il saggio Analogie e differenze tra selezione naturale “darwiniana” e selezione sociale umana traccia un bilancio dello sforzo compiuto dai pro- motori dell’Epistemologia Evoluzionistica (EE) per articolare un impianto teorico in grado di rendere conto delle somiglianze e delle differenze tra evoluzione organica ed evoluzione culturale, selezione naturale e selezione sociale umana, adattamento biologico e progresso scientifico. Gli esiti di questo tentativo portarono i suoi principali sostenitori, tra i primi anni Set- tanta e il 2005, a risultati tra loro divergenti. Problematiche e orientamenti teorici suggeriti dalla EE sono, però, tornati alla ribalta, sia nel campo della biologia evolutiva, sia nelle scienze del comportamento, nell’ultimo decen- nio, attraverso gli sviluppi dell’approccio Evo/Devo e dell’epigenetica, e il tentativo di giungere ad una “sintesi estesa” o “post-moderna” della teoria evoluzionistica, orientata in una direzione al contempo post-genecentrica e post-antropocentrica. Particolare attenzione ricevono, nel dibattito odierno, i contributi che la versione della EE proposta dal biologo Rupert Riedl seppe dare al supe- ramento delle dicotomie tra approcci selezionasti e autopoietici, adattativi e costruttivi, allora dominanti, e ai lavori di alcuni suoi discepoli e colla- 18 Pluriversi cognitivi boratori che hanno offerto, nel primo scorcio del nuovo millennio, apporti rilevanti alla comprensione di quel complesso reticolo di influenze recipro- che tra la sfera ambientale, etologica, e neurofisiologica che regola flussi e meccanismi dell’ereditarietà
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