Partendo dalle immagini della Roma dei poeti dell'Età Augustea quando Roma era “la capitale”, una città che ha valore in quanto centro culturale, “vortice” che trae forza dalla sua periferia, l'articolo esamina le immagini della città eterna presenti nella poesia di Ezra Pound. Divisa tra il mito di città intesa come antico e leggendario modello di efficienza, ma anche quale fonte di ispirazione per la realizzazione di una ideale civiltà moderna, la Roma di Pound è la città che sebbene conquistata, saccheggiata e distrutta, come altre città mitiche, ha saputo rinascere, ricostruirsi, rifondarsi. L'articolo si sofferma in particolare sulla traduzione poundiana dal francese di un ben noto sonetto di Joachim Du Bellay (1522-1560) tratto dalle "Antiquités de Rome" (1558).
“the afflatus of ruins”: la Roma di Ezra Pound
Roberto Baronti Marchio'
2012-01-01
Abstract
Partendo dalle immagini della Roma dei poeti dell'Età Augustea quando Roma era “la capitale”, una città che ha valore in quanto centro culturale, “vortice” che trae forza dalla sua periferia, l'articolo esamina le immagini della città eterna presenti nella poesia di Ezra Pound. Divisa tra il mito di città intesa come antico e leggendario modello di efficienza, ma anche quale fonte di ispirazione per la realizzazione di una ideale civiltà moderna, la Roma di Pound è la città che sebbene conquistata, saccheggiata e distrutta, come altre città mitiche, ha saputo rinascere, ricostruirsi, rifondarsi. L'articolo si sofferma in particolare sulla traduzione poundiana dal francese di un ben noto sonetto di Joachim Du Bellay (1522-1560) tratto dalle "Antiquités de Rome" (1558).File | Dimensione | Formato | |
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