Fissando il terminus a quo della contemporaneità letteraria a partire dall’inizio del nuovo secolo, la presenza di sette testi che si ispirano a Dante Alighieri – come personaggio fittizio, ovvero derivando spunti narrativi dai suoi scritti, in particolare dalla Divina Commedia – è quanto mai indicativa di ciò che Mario Luzi ha ricondotto al “principio essenziale di rigenerazione”, di fatto applicabile all’intera produzione del poeta fiorentino. Per lo specifico dei libri presi in esame, la sagoma dantesca sembra assumere una caratterizzazione tutta nuova: la tipizzazione del personaggio Dante attraverso il dato fisiognomico – pressoché costante, seppure con differenti applicazioni descrittive – non serve, in sostanza, ad una definizione certa delle fattezze dell’uomo; quanto, piuttosto, alla trasmissione – proprio per mezzo della connotazione espressiva – dell’ “ampiezza della sfera emotiva”. In ultima istanza, la lezione dell’Alighieri che, secondo T.S. Eliot, nessun altro poeta in nessuna altra lingua ha saputo insegnare.

“E sempre nella faccia malinconico e pensoso. Sette rappresentazioni di Dante nella letteratura contemporanea”.

SALERNO, Vincenzo
2006-01-01

Abstract

Fissando il terminus a quo della contemporaneità letteraria a partire dall’inizio del nuovo secolo, la presenza di sette testi che si ispirano a Dante Alighieri – come personaggio fittizio, ovvero derivando spunti narrativi dai suoi scritti, in particolare dalla Divina Commedia – è quanto mai indicativa di ciò che Mario Luzi ha ricondotto al “principio essenziale di rigenerazione”, di fatto applicabile all’intera produzione del poeta fiorentino. Per lo specifico dei libri presi in esame, la sagoma dantesca sembra assumere una caratterizzazione tutta nuova: la tipizzazione del personaggio Dante attraverso il dato fisiognomico – pressoché costante, seppure con differenti applicazioni descrittive – non serve, in sostanza, ad una definizione certa delle fattezze dell’uomo; quanto, piuttosto, alla trasmissione – proprio per mezzo della connotazione espressiva – dell’ “ampiezza della sfera emotiva”. In ultima istanza, la lezione dell’Alighieri che, secondo T.S. Eliot, nessun altro poeta in nessuna altra lingua ha saputo insegnare.
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