L'articolo detta le linee-guida di un libro curato dall'Autore, ove si propongono i risultati di ricerche interdisciplinari (agiografia, topografia, tradizioni popolari) riguardanti la memoria e il culto di S. Amasio nel Lazio sud-orientale, più espressamente nelle comunità di Sora, Arpino e Piedimonte S. Germano. In particolare, il contributo legge il fissaggio semantico della prima "Vita Amasii" (BHL 354), eco di narrazioni epiche della lotta all'arianesimo, come tipico campione agiografico della propaganda desideriana, che da Montecassino irradiava soprattutto nel territorio circostante i canoni della riforma gregoriana attraverso la sponsorizzazione di modelli patronali. Dall'indagine effettuata l'Amasio, che viene accreditato come vescovo di Teano nel Cod. Cas. 146 e si stabilizza come secondo nella cronotassi degli "Antiquiora Theanensis Ecclesiae Monumenta" (BHL 355), costituirebbe una sovrapposizione prosopografica liturgicamente vincente sull'Amasio autonomo certificato come protovescovo di Sora nella "Passio Restitutae" e dovette trovare una fortuna superlativa nell'oppidum Pedemontis entrato nell'amministrazione della Terra Sancti Benedicti dal 1066-1067, lievitando, data l'assonanza fonetica (Sanctus Damasus/Sanctus Amasius), su un più arcaico culto locale di papa Damaso (366-384), che il dinamismo popolare avrebbe riconvertito tra XI e XII secolo in quello più fresco del Teanese gettonato dal carisma del vicino "scriptorium" benedettino, intento peraltro a precisare il Credo latino, nel tempo in cui presenze monastiche greche attestate in zona avrebbero potuto rappresentare una resistenza al Filioque. La complicata ragnatela di intrecci agiografici sfuggenti alla disciplina del Baronio spiegherebbe perché il cardinale sorano, pur naturalmente molto sensibile alle glorie della sua terra, abbia tenuto fuori il nostro Santo dal Martirologio Romano. Il volume, in cui è inserito il prodotto, è stato progettato, coordinato e curato dall'Autore e fa parte di una Collana specialistica, che ha per Direttore scientifico il medesimo Autore ed è dotata di ISSN 1721-3053. Alla realizzazione del volume hanno collaborato con lavori propri A. Molle, V. Tavernese, S. pietrobono, E. Montanaro. Segnalazione in "Letteratura e società", 9/33 (2009) 149-151.

S.Amasio: memoria agiografica e recezione patronale nella periferia cassinese d’epoca desideriana

CARCIONE, Filippo
2008-01-01

Abstract

L'articolo detta le linee-guida di un libro curato dall'Autore, ove si propongono i risultati di ricerche interdisciplinari (agiografia, topografia, tradizioni popolari) riguardanti la memoria e il culto di S. Amasio nel Lazio sud-orientale, più espressamente nelle comunità di Sora, Arpino e Piedimonte S. Germano. In particolare, il contributo legge il fissaggio semantico della prima "Vita Amasii" (BHL 354), eco di narrazioni epiche della lotta all'arianesimo, come tipico campione agiografico della propaganda desideriana, che da Montecassino irradiava soprattutto nel territorio circostante i canoni della riforma gregoriana attraverso la sponsorizzazione di modelli patronali. Dall'indagine effettuata l'Amasio, che viene accreditato come vescovo di Teano nel Cod. Cas. 146 e si stabilizza come secondo nella cronotassi degli "Antiquiora Theanensis Ecclesiae Monumenta" (BHL 355), costituirebbe una sovrapposizione prosopografica liturgicamente vincente sull'Amasio autonomo certificato come protovescovo di Sora nella "Passio Restitutae" e dovette trovare una fortuna superlativa nell'oppidum Pedemontis entrato nell'amministrazione della Terra Sancti Benedicti dal 1066-1067, lievitando, data l'assonanza fonetica (Sanctus Damasus/Sanctus Amasius), su un più arcaico culto locale di papa Damaso (366-384), che il dinamismo popolare avrebbe riconvertito tra XI e XII secolo in quello più fresco del Teanese gettonato dal carisma del vicino "scriptorium" benedettino, intento peraltro a precisare il Credo latino, nel tempo in cui presenze monastiche greche attestate in zona avrebbero potuto rappresentare una resistenza al Filioque. La complicata ragnatela di intrecci agiografici sfuggenti alla disciplina del Baronio spiegherebbe perché il cardinale sorano, pur naturalmente molto sensibile alle glorie della sua terra, abbia tenuto fuori il nostro Santo dal Martirologio Romano. Il volume, in cui è inserito il prodotto, è stato progettato, coordinato e curato dall'Autore e fa parte di una Collana specialistica, che ha per Direttore scientifico il medesimo Autore ed è dotata di ISSN 1721-3053. Alla realizzazione del volume hanno collaborato con lavori propri A. Molle, V. Tavernese, S. pietrobono, E. Montanaro. Segnalazione in "Letteratura e società", 9/33 (2009) 149-151.
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