Nate con il concorso indetto dall'Amministrazione generale della Lombardia nel 1796, le prime proposte federaliste che in quella sede vennero avanzate, apparivano piuttosto diversificate e prive di ancoraggi comuni. Con la caduta di Napoleone si affacciarono ulteriori proposte destinate a rimanere inascoltate. Il nucleo delle più robuste proposte su un'ipotesi di Italia confederata o federale, vennero negli anni Quaranta. Il neoguelfismo di Gioberti era però destinato alla sconfitta con il ritiro del Papa Pio IX dalla I guerra d'indipendenza; il federalismo democratico di Cattaneo raccoglieva un consenso insufficiente anche nell'ambito repubblicano. Dopo il 1848 la proposta federalista avrebbe lasciato il campo alla rivendicazione di larghe autonomie ispirate al self-government britannico. Anche questa rivendicazione, però, che pure la classe dirigente italiana nel suo complesso guardava come ideale rapporto tra centro e periferia, non sarebbe stata tradotta in atto. L'Italia non era in condizioni tali da poter accogliere quelle proposte.

La proposta senza solco. Le idee federaliste in Italia dalla fine del Settecento al 1848

DE NICOLÒ, Marco
2012-01-01

Abstract

Nate con il concorso indetto dall'Amministrazione generale della Lombardia nel 1796, le prime proposte federaliste che in quella sede vennero avanzate, apparivano piuttosto diversificate e prive di ancoraggi comuni. Con la caduta di Napoleone si affacciarono ulteriori proposte destinate a rimanere inascoltate. Il nucleo delle più robuste proposte su un'ipotesi di Italia confederata o federale, vennero negli anni Quaranta. Il neoguelfismo di Gioberti era però destinato alla sconfitta con il ritiro del Papa Pio IX dalla I guerra d'indipendenza; il federalismo democratico di Cattaneo raccoglieva un consenso insufficiente anche nell'ambito repubblicano. Dopo il 1848 la proposta federalista avrebbe lasciato il campo alla rivendicazione di larghe autonomie ispirate al self-government britannico. Anche questa rivendicazione, però, che pure la classe dirigente italiana nel suo complesso guardava come ideale rapporto tra centro e periferia, non sarebbe stata tradotta in atto. L'Italia non era in condizioni tali da poter accogliere quelle proposte.
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