Talvolta a causa di eventi particolari si perdono delle realtà architettoniche delle quali non rimangono che Memorie disegnate; questi elaborati grafici, quasi sempre rilevamenti architettonici, per forza di cose sono costretti a diventare una sorta di Progetto esistente. Simili utilizzi di disegni divenuti Luoghi della Memoria, si sono verificati varie volte in questo secolo a causa delle ricostruzioni che hanno fatto seguito alle devastanti distruzioni dovute alla II guerra mondiale; emblematico il caso della città di Varsavia. Una operazione di ricostruzione sulla base di disegni esistenti è quello dell'abbazia benedettina di Montecassino, che il 15 febbraio 1944, fu quasi completamente rasa al suolo dalle bombe alleate, che lasciarono in piedi solo l'angolo sud-ovest dell'edificio. Di quello che per quattordici secoli era stato uno dei maggiori monumenti della cristianità e dell'architettura europea restarono, oltre ad un enorme cumulo di macerie, una serie di rilevamenti molto esatti, eseguiti nel corso degli anni dal monaco cassinese Angelo Pantoni, ingegnere e storico-ricercatore dell'arte benedettina; la ricostruzione di Montecassino può quindi essere definita un intervento fondato su un Disegno di uno stato di fatto che dopo l'evento bellico diviene Progetto di ricostruzione. I lavori a Montecassino ( ) iniziarono nel 1945, ed alla fase di ricerca e studio dei disegni precedenti alla distruzioni ( ) ha fatto seguito la ricostruzione globale di tutto il complesso abbaziale in una sorta di enorme e sistematizzata applicazione dell'anastilosi, operazione successiva ad una solerte e precisa ricerca e catalogazione di ogni parte che potesse essere riutilizzata nel rifacimento. L'intervento si è quindi concluso con una ricostruzione imitativa, tanto che chi guardi oggi l'abbazia può ricordarne ma non comprenderne la vita, poiché non vi si legge l'evento fondamentale, anche se tragico del 1944. Insieme a quelli del Pantoni, veri e propri esempi di Disegno luogo della Memoria, verranno analizzati altri rilievi del complesso benedettino di Montecassino eseguiti in varie epoche, tra essi alcuni del 1929 di Gustavo Giovannoni ed anche alcuni rilievi e progetti di Antonio da Sangallo, che lavorò all'abbazia circa nel 1531; la disamina di elaborati grafici così diversi tra loro per epoca ed autore potrà essere utile alla comprensione di come il rilevamento sia stato nelle varie epoche vero e proprio mezzo interpretativo dell'architettura.

Disegno come Memoria, memoria come Disegno. L'Abbazia di Montecassino, in

CIGOLA, Michela
1995-01-01

Abstract

Talvolta a causa di eventi particolari si perdono delle realtà architettoniche delle quali non rimangono che Memorie disegnate; questi elaborati grafici, quasi sempre rilevamenti architettonici, per forza di cose sono costretti a diventare una sorta di Progetto esistente. Simili utilizzi di disegni divenuti Luoghi della Memoria, si sono verificati varie volte in questo secolo a causa delle ricostruzioni che hanno fatto seguito alle devastanti distruzioni dovute alla II guerra mondiale; emblematico il caso della città di Varsavia. Una operazione di ricostruzione sulla base di disegni esistenti è quello dell'abbazia benedettina di Montecassino, che il 15 febbraio 1944, fu quasi completamente rasa al suolo dalle bombe alleate, che lasciarono in piedi solo l'angolo sud-ovest dell'edificio. Di quello che per quattordici secoli era stato uno dei maggiori monumenti della cristianità e dell'architettura europea restarono, oltre ad un enorme cumulo di macerie, una serie di rilevamenti molto esatti, eseguiti nel corso degli anni dal monaco cassinese Angelo Pantoni, ingegnere e storico-ricercatore dell'arte benedettina; la ricostruzione di Montecassino può quindi essere definita un intervento fondato su un Disegno di uno stato di fatto che dopo l'evento bellico diviene Progetto di ricostruzione. I lavori a Montecassino ( ) iniziarono nel 1945, ed alla fase di ricerca e studio dei disegni precedenti alla distruzioni ( ) ha fatto seguito la ricostruzione globale di tutto il complesso abbaziale in una sorta di enorme e sistematizzata applicazione dell'anastilosi, operazione successiva ad una solerte e precisa ricerca e catalogazione di ogni parte che potesse essere riutilizzata nel rifacimento. L'intervento si è quindi concluso con una ricostruzione imitativa, tanto che chi guardi oggi l'abbazia può ricordarne ma non comprenderne la vita, poiché non vi si legge l'evento fondamentale, anche se tragico del 1944. Insieme a quelli del Pantoni, veri e propri esempi di Disegno luogo della Memoria, verranno analizzati altri rilievi del complesso benedettino di Montecassino eseguiti in varie epoche, tra essi alcuni del 1929 di Gustavo Giovannoni ed anche alcuni rilievi e progetti di Antonio da Sangallo, che lavorò all'abbazia circa nel 1531; la disamina di elaborati grafici così diversi tra loro per epoca ed autore potrà essere utile alla comprensione di come il rilevamento sia stato nelle varie epoche vero e proprio mezzo interpretativo dell'architettura.
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