Le politiche di sviluppo turistico, negli ultimi anni, stanno assumendo, al pari delle politiche di sviluppo in altri settori, un aspetto eminentemente locale. In tal modo, partendo da forze economiche e sociali localizzate territorialmente si sta fornendo maggiore forza al turismo quale attore dello sviluppo economico, finalmente non separato dai più ampi processi di sviluppo attuati nelle aree depresse. Per fare ciò – anche in conseguenza di quanto si stabilì con il trattato di Maastricht, che, nonostante le attese, non si occupò specificamente di turismo – si stanno prediligendo soprattutto politiche intersettoriali (con il PIC Leader, nelle sue diverse versioni, la più recente proposta con la riforma dei fondi strutturali; i PRUSST; i Patti territoriali, ...), in cui il turismo si pone come una delle opportunità di sviluppo, a volte anche come una delle più forti, ma all’interno di programmi di più ampia portata. A queste politiche di sviluppo locale sono state affiancati interventi più ‘tradizionali’, che, allargando al turismo gli strumenti ordinari di incentivazione alle imprese (come è accaduto, ad esempio, con la legge 488/92), coinvolgono il turismo in più generali politiche nazionali e comunitarie, come uno dei cardini dello sviluppo complessivo del territorio. Nel lavoro che si propone, si tenterà di fornire un quadro generale di tali politiche, con un’analisi di ciò che sta avvenendo nel Lazio meridionale, in cui sta tentando di sperimentare – forse con maggiore successo di quanto si sta facendo nel settore industriale – politiche di sviluppo locale basate sul turismo.
Politiche di sviluppo regionale e turismo in Italia. Il caso del Lazio meridionale
DE VINCENZO, Domenico
2004-01-01
Abstract
Le politiche di sviluppo turistico, negli ultimi anni, stanno assumendo, al pari delle politiche di sviluppo in altri settori, un aspetto eminentemente locale. In tal modo, partendo da forze economiche e sociali localizzate territorialmente si sta fornendo maggiore forza al turismo quale attore dello sviluppo economico, finalmente non separato dai più ampi processi di sviluppo attuati nelle aree depresse. Per fare ciò – anche in conseguenza di quanto si stabilì con il trattato di Maastricht, che, nonostante le attese, non si occupò specificamente di turismo – si stanno prediligendo soprattutto politiche intersettoriali (con il PIC Leader, nelle sue diverse versioni, la più recente proposta con la riforma dei fondi strutturali; i PRUSST; i Patti territoriali, ...), in cui il turismo si pone come una delle opportunità di sviluppo, a volte anche come una delle più forti, ma all’interno di programmi di più ampia portata. A queste politiche di sviluppo locale sono state affiancati interventi più ‘tradizionali’, che, allargando al turismo gli strumenti ordinari di incentivazione alle imprese (come è accaduto, ad esempio, con la legge 488/92), coinvolgono il turismo in più generali politiche nazionali e comunitarie, come uno dei cardini dello sviluppo complessivo del territorio. Nel lavoro che si propone, si tenterà di fornire un quadro generale di tali politiche, con un’analisi di ciò che sta avvenendo nel Lazio meridionale, in cui sta tentando di sperimentare – forse con maggiore successo di quanto si sta facendo nel settore industriale – politiche di sviluppo locale basate sul turismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.