Il progetto flessibile: motivazione e autodeterminazione

La nuova strutturazione del mercato del lavoro implica una maggiore responsabilità individuale per l’auto-sviluppo, la gestione della carriera e maggiore autonomia per la protezione legale. L’appiattimento delle organizzazioni implica anche la messa in discussione dei percorsi istituzionali di carriera che diventano oggi proteiformi e senza confini precisi. In ambito lavorativo il progetto personale collega gli individui ai gruppi e alle organizzazioni e comprende gli obiettivi individuali che emergono, che sono orientati e sollecitati congiuntamente da altri individui, dai gruppi e dall’organizzazione nel suo insieme. Pertanto il progetto personale comprende le cognizioni, gli affetti e i comportamenti che influenzano e sono influenzati dai contesti nei quali hanno luogo. Gli individui vogliono sentire di essere efficaci nelle loro attività (necessità di competenza), vogliono sentire che hanno capacità di scegliere le attività che realizzano, come vogliono anche avere il modo di portare a compimento questa capacità. Quando gli individui partecipano ad una attività che hanno scelto e sulla quale esercitano un controllo, la motivazione intrinseca migliora. Ma se esiste una qualche percezione di controllo da parte di un fattore esterno, la motivazione intrinseca probabilmente diminuirà. Nelle organizzazioni dove le decisioni che riguardano direttamente gli individui sono prese unilateralmente e senza alcun dialogo di supporto, può non essere un obiettivo semplice quello di eliminare il cinismo, ricostruire la fiducia e ripristinare i contratti psicologici. Laddove i soggetti hanno l’impressione di non essere considerati membri di valore dall’organizzazione ma semplicemente dei mezzi per ottenere il successo aziendale, può naturalmente diffondersi malcontento e calo della motivazione.