Il saggio ricostruisce, soprattutto attraverso l'uso di materiale d'archivio, il ritratto di un autore pubblico, Carlo Francesco Ferraris (18510-1924), impiegato del Ministero dell'Agricoltura, Industria e commercio, scienziato sociale, docente universitario, uomo politico e di governo, sullo scorcio della crisi liberale e italiana tra questione sociale e nuovo interventismo dello Stato. Come tenta di illustrare l'indagine, Ferraris, muovendosi tra appartenenze professionali e intellettuali differenti, fu in primo luogo l'ispiratore di leggi modernissime come la normativa sull'invalidità e la vecchiaia degli operai, la disciplina degli infortuni sul lavoro, la legge sulla rappresentanza delle minoranze in Parlamento. L'uomo politico piemontese fu inoltre un innovatore originale sul piano scientifico e universitario: a lui si deve l'introduzione in Italia delle teorie dei cosiddetti socialisti della cattedra, che propugnavano l'intervento sistematico dello Stato nell'economia e nella società, e la proposta di includere la statistica e la scienza dell'amministrazione nelle facoltà di giurisprudenza. Infine, al funzionario e studioso del Ministero dell'Agricoltura, Industria e commercio si deve anche un contributo significativo all'ammodernamento della cultura dell'amministarzione in Italia attraverso la proposta nel lavoro d'ufficio del metodo statistico e dell'uso sistematico dell'inchieste applicato all'azione dei Ministeri.

Il funzionario irritabile. Storia dell’autore immaginario nelle carte di Ferraris

BENEDUCE, Pasquale
2008-01-01

Abstract

Il saggio ricostruisce, soprattutto attraverso l'uso di materiale d'archivio, il ritratto di un autore pubblico, Carlo Francesco Ferraris (18510-1924), impiegato del Ministero dell'Agricoltura, Industria e commercio, scienziato sociale, docente universitario, uomo politico e di governo, sullo scorcio della crisi liberale e italiana tra questione sociale e nuovo interventismo dello Stato. Come tenta di illustrare l'indagine, Ferraris, muovendosi tra appartenenze professionali e intellettuali differenti, fu in primo luogo l'ispiratore di leggi modernissime come la normativa sull'invalidità e la vecchiaia degli operai, la disciplina degli infortuni sul lavoro, la legge sulla rappresentanza delle minoranze in Parlamento. L'uomo politico piemontese fu inoltre un innovatore originale sul piano scientifico e universitario: a lui si deve l'introduzione in Italia delle teorie dei cosiddetti socialisti della cattedra, che propugnavano l'intervento sistematico dello Stato nell'economia e nella società, e la proposta di includere la statistica e la scienza dell'amministrazione nelle facoltà di giurisprudenza. Infine, al funzionario e studioso del Ministero dell'Agricoltura, Industria e commercio si deve anche un contributo significativo all'ammodernamento della cultura dell'amministarzione in Italia attraverso la proposta nel lavoro d'ufficio del metodo statistico e dell'uso sistematico dell'inchieste applicato all'azione dei Ministeri.
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