Tra le pratiche celebrative che caratterizzano la tarda antichità, ben documentata è una particolare forma di celebrazione di imperatori e funzionari: quella costituita dalle iscrizioni che corredano i monumenti onorari eretti per omaggiarli. In che misura e attraverso quali canali il linguaggio dell’epigrafia onoraria interagisce con quello di altre forme di celebrazione, in particolare con i panegirici? E soprattutto, in che modo lo studio di queste testimonianze ‘minori’ può esser utile a chiarire la genesi e il ruolo del discorso di elogio ? Per cercare di rispondere a queste domande sono prese in esame due epigrafi dell’epoca di Giuliano (una fase che appare caratterizzata, soprattutto per l’entusiasmo suscitato in taluni ambienti dall’avvento del nuovo principe, da un’epigrafia particolarmente originale). La prima, da Ancyra, è conosciuta da tempo ma scarsamente studiata (CIL III 247=ILS 754), la seconda, da Samo, è stata invece pubblicata di recente (IG XII 6, 1, 427). In entrambi i testi si possono rilevare delle rielaborazioni originali di temi, riguardanti la figura del principe e la glorificazione del suo operato, che erano stati senza dubbio sviluppati o trattati in un contesto più ‘alto’. Ciò induce a interrogarsi sui canali attraverso i quali tali temi circolavano, su quale eco potesse avere, a sua volta, la loro trasposizione epigrafica, sull’applicabilità del concetto di propaganda alle forme della celebrazione nel mondo tardoantico.
Panegirici e altri 'elogi' nelle città tardoantiche
TANTILLO, Ignazio
2011-01-01
Abstract
Tra le pratiche celebrative che caratterizzano la tarda antichità, ben documentata è una particolare forma di celebrazione di imperatori e funzionari: quella costituita dalle iscrizioni che corredano i monumenti onorari eretti per omaggiarli. In che misura e attraverso quali canali il linguaggio dell’epigrafia onoraria interagisce con quello di altre forme di celebrazione, in particolare con i panegirici? E soprattutto, in che modo lo studio di queste testimonianze ‘minori’ può esser utile a chiarire la genesi e il ruolo del discorso di elogio ? Per cercare di rispondere a queste domande sono prese in esame due epigrafi dell’epoca di Giuliano (una fase che appare caratterizzata, soprattutto per l’entusiasmo suscitato in taluni ambienti dall’avvento del nuovo principe, da un’epigrafia particolarmente originale). La prima, da Ancyra, è conosciuta da tempo ma scarsamente studiata (CIL III 247=ILS 754), la seconda, da Samo, è stata invece pubblicata di recente (IG XII 6, 1, 427). In entrambi i testi si possono rilevare delle rielaborazioni originali di temi, riguardanti la figura del principe e la glorificazione del suo operato, che erano stati senza dubbio sviluppati o trattati in un contesto più ‘alto’. Ciò induce a interrogarsi sui canali attraverso i quali tali temi circolavano, su quale eco potesse avere, a sua volta, la loro trasposizione epigrafica, sull’applicabilità del concetto di propaganda alle forme della celebrazione nel mondo tardoantico.File | Dimensione | Formato | |
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