Attraverso l’analisi del romanzo di Graciela Schvartz, Señales de vida, e nel raffronto con il film Via col vento, cui la protagonista si richiama nel narrare il proprio percorso di formazione, il saggio intende mostrare come il paradigma di esistenza appassionata e sentimentale proposto dal film incateni ad un etnorama che impone una forma prototipica di sentimento, ma come –al contempo- tale condizionamento possa sfociare nella conquista di un’autocoscienza, faticosa e costantemente rinegoziata, ma raggiungibile. L’opera di Graciela Schvartz propone un riuso di materiali culturali consacrati che, risignificati, minano la loro funzione egemonica.
“Señales de vida e illusioni di celluloide”
MAGNANI, Ilaria
2010-01-01
Abstract
Attraverso l’analisi del romanzo di Graciela Schvartz, Señales de vida, e nel raffronto con il film Via col vento, cui la protagonista si richiama nel narrare il proprio percorso di formazione, il saggio intende mostrare come il paradigma di esistenza appassionata e sentimentale proposto dal film incateni ad un etnorama che impone una forma prototipica di sentimento, ma come –al contempo- tale condizionamento possa sfociare nella conquista di un’autocoscienza, faticosa e costantemente rinegoziata, ma raggiungibile. L’opera di Graciela Schvartz propone un riuso di materiali culturali consacrati che, risignificati, minano la loro funzione egemonica.File | Dimensione | Formato | |
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