Il contributo intende sottolineare l’intrinseco carattere dinamico della semantica della coppia 'fysis' / 'natura'. Tale dimostrazione si incentra sull’analisi dell’etimologia dei due termini, greco e latino, e sullo sviluppo della loro spiccata polisemia. Il discorso prende le mosse dalla connotazione del termine 'fysis' in Aristotele, dove il fondamentale dinamismo si snoda a partire dall’originaria nozione di ‘spontaneità’, per poi estendersi attraverso quella di ‘modo d’essere’, ‘carattere proprio’, da cui ‘essenza, sostanza’. Di qui una semantica tripartita che si fissa in tre significati principali: 1) le cose naturali, l’universo; 2) il principio e la causa del moto; 3) l’essenza e la sostanza, di cui il moto è parte costitutiva. La spiccata polisemia di 'fysis' si trasferisce tra il II e il I sec. a. C. al termine latino 'natura', ma successivamente anche a una serie di sinonimi latini che ne veicolano ciascuno solo una parte dei significati ('indoles', 'ingenium', 'qualitas', 'substantia', 'essentia', 'proprietas'). Il contributo prosegue poi nella dimostrazione dei vari modi di manifestarsi del primato dinamico nella nozione di 'natura', attraverso una rassegna di testi e di autori che vanno da Severino Boezio ai lessici di età medievale (dai più noti Isidoro di Siviglia, Papias, Osberno, Uguccione, Balbi, a quelli studiati da J. Hamesse, e cioè Raoul de Longchamp, la Tabula super libros naturales (sec. XIII), la Summa Britonis (ob. 1250), Erkenfridus, Armand de Belvézer (sec. XIV) ), all’importante voce 'natura' delle Distinctiones di Alano di Lilla; e ancora da Giovanni Scoto ("De divisione naturae") a Tommaso d’Aquino.

Sul dinamismo di fysis e “natura"

SPINOSA, Giacinta Anna
2008-01-01

Abstract

Il contributo intende sottolineare l’intrinseco carattere dinamico della semantica della coppia 'fysis' / 'natura'. Tale dimostrazione si incentra sull’analisi dell’etimologia dei due termini, greco e latino, e sullo sviluppo della loro spiccata polisemia. Il discorso prende le mosse dalla connotazione del termine 'fysis' in Aristotele, dove il fondamentale dinamismo si snoda a partire dall’originaria nozione di ‘spontaneità’, per poi estendersi attraverso quella di ‘modo d’essere’, ‘carattere proprio’, da cui ‘essenza, sostanza’. Di qui una semantica tripartita che si fissa in tre significati principali: 1) le cose naturali, l’universo; 2) il principio e la causa del moto; 3) l’essenza e la sostanza, di cui il moto è parte costitutiva. La spiccata polisemia di 'fysis' si trasferisce tra il II e il I sec. a. C. al termine latino 'natura', ma successivamente anche a una serie di sinonimi latini che ne veicolano ciascuno solo una parte dei significati ('indoles', 'ingenium', 'qualitas', 'substantia', 'essentia', 'proprietas'). Il contributo prosegue poi nella dimostrazione dei vari modi di manifestarsi del primato dinamico nella nozione di 'natura', attraverso una rassegna di testi e di autori che vanno da Severino Boezio ai lessici di età medievale (dai più noti Isidoro di Siviglia, Papias, Osberno, Uguccione, Balbi, a quelli studiati da J. Hamesse, e cioè Raoul de Longchamp, la Tabula super libros naturales (sec. XIII), la Summa Britonis (ob. 1250), Erkenfridus, Armand de Belvézer (sec. XIV) ), all’importante voce 'natura' delle Distinctiones di Alano di Lilla; e ancora da Giovanni Scoto ("De divisione naturae") a Tommaso d’Aquino.
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