«Gli innumerevoli centri storici minori, adagiati nelle campagne, nelle valli, sulle colline o arroccati sulle montagne, costituiscono “gemme preziose” del nostro territorio e concorrono in modo determinante a caratterizzare il paesaggio nazionale […] tali centri costituiscono un valore non tanto come sommatoria dei beni artistici che sono presenti entro le mura, ma soprattutto dal punto di vista della loro unità ed integrità urbanistica, risultanti dalla stratificazione storica dei tessuti e degli spazi, dal valore complessivo della forma urbana, dal rapporto indissolubile con il territorio». I centri storici minori che caratterizzano il tessuto urbano italiano costituiscono un patrimonio storico, architettonico e culturale che necessita di essere tutelato e salvaguardato poiché manifestazione tangibile del genius loci e dell’identità culturale locale. Essi, data la posizione geografica in cui sono sorti e la consistenza strutturale che li contraddistingue, sono soggetti a un elevato rischio sismico. Inoltre l’evoluzione storica e costruttiva ha generato assemblaggi complessi di unità strutturali in soluzione aggregata caratterizzati da materiali, tecniche e dettagli costruttivi molto eterogenei che contribuiscono alla risposta sismica di insieme. Pertanto, la valutazione della vulnerabilità sismica degli aggregati deve partire necessariamente da un processo di conoscenza in grado di fornire un insieme di dati di input per l’impostazione di modelli numerici impiegati nell’analisi strutturale. Lo sviluppo e l’utilizzo di macchine e tecnologie in grado di rilevare questo particolare “paesaggio culturale” permette l’elaborazione di metodologie per la valutazione della vulnerabilità sismica che caratterizza i centri storici minori. L’uso di macchine fotografiche e UAV, innovativi strumenti di rilievo, combinati ai tradizionali metodi di rilievo ha notevolmente cambiato l’approccio alla conoscenza dei beni rendendo le analisi estremamente precise e affidabili sia in termini qualitativi che quantitativi. Obiettivo di questo contributo è dunque quello di analizzare come le recenti “macchine digitali” hanno ottimizzato l’investigazione della complessità generativa e costruttiva dei centri storici minori e come il loro utilizzo possa essere un supporto fondamentale nel processo di valutazione della vulnerabilità sismica. A tal fine si propone una metodologia in cui l’applicazione di tali macchine e meccanismi di analisi permette una rappresentazione di scenari di rischio utili alla pianificazione e alla gestione dell’emergenza sismica.

“Macchine digitali” per la valutazione della vulnerabilità sismica dei centri storici minori

Marco Saccucci
2024-01-01

Abstract

«Gli innumerevoli centri storici minori, adagiati nelle campagne, nelle valli, sulle colline o arroccati sulle montagne, costituiscono “gemme preziose” del nostro territorio e concorrono in modo determinante a caratterizzare il paesaggio nazionale […] tali centri costituiscono un valore non tanto come sommatoria dei beni artistici che sono presenti entro le mura, ma soprattutto dal punto di vista della loro unità ed integrità urbanistica, risultanti dalla stratificazione storica dei tessuti e degli spazi, dal valore complessivo della forma urbana, dal rapporto indissolubile con il territorio». I centri storici minori che caratterizzano il tessuto urbano italiano costituiscono un patrimonio storico, architettonico e culturale che necessita di essere tutelato e salvaguardato poiché manifestazione tangibile del genius loci e dell’identità culturale locale. Essi, data la posizione geografica in cui sono sorti e la consistenza strutturale che li contraddistingue, sono soggetti a un elevato rischio sismico. Inoltre l’evoluzione storica e costruttiva ha generato assemblaggi complessi di unità strutturali in soluzione aggregata caratterizzati da materiali, tecniche e dettagli costruttivi molto eterogenei che contribuiscono alla risposta sismica di insieme. Pertanto, la valutazione della vulnerabilità sismica degli aggregati deve partire necessariamente da un processo di conoscenza in grado di fornire un insieme di dati di input per l’impostazione di modelli numerici impiegati nell’analisi strutturale. Lo sviluppo e l’utilizzo di macchine e tecnologie in grado di rilevare questo particolare “paesaggio culturale” permette l’elaborazione di metodologie per la valutazione della vulnerabilità sismica che caratterizza i centri storici minori. L’uso di macchine fotografiche e UAV, innovativi strumenti di rilievo, combinati ai tradizionali metodi di rilievo ha notevolmente cambiato l’approccio alla conoscenza dei beni rendendo le analisi estremamente precise e affidabili sia in termini qualitativi che quantitativi. Obiettivo di questo contributo è dunque quello di analizzare come le recenti “macchine digitali” hanno ottimizzato l’investigazione della complessità generativa e costruttiva dei centri storici minori e come il loro utilizzo possa essere un supporto fondamentale nel processo di valutazione della vulnerabilità sismica. A tal fine si propone una metodologia in cui l’applicazione di tali macchine e meccanismi di analisi permette una rappresentazione di scenari di rischio utili alla pianificazione e alla gestione dell’emergenza sismica.
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