Sommario: In queste pagine si tenta di illustrare, in maniera sintetica, alcuni dei drammi etici, dei rischi per la salute e dei danni ambientali prodotti dal proliferare degli allevamenti intensivi nei 100 anni trascorsi dalla loro nascita (1923-2023). Gli animali da essi trattati sono, ormai da tempo, corpi progettati esclusivamente in vista del profitto. Esseri senzienti impotenti a qualunque espressione delle proprie attitudini e alla cura di se stessi e dei propri simili, cui, dalla nascita all’abbattimento, non un istante di vita è concesso che non sia segnato da atroci sofferenze. I principali rischi cui i consumatori di prodotti animali sono esposti provengono dalle tare ereditarie che affliggono questi animali, dai farmaci di cui vengono imbottiti, dallo stato di costipazione e incuria in cui vivono, ma anche dalle procedure di lavorazione delle carni vigenti nei macelli industriali. Ovvero, da standard di produzione che, privilegiando in modo esclusivo parametri come la rapidità del processo e l’abbattimento dei costi, in molti casi documentati, sono all’origine di fenomeni endemici di contaminazione dei prodotti immessi sul mercato. Il comparto zootecnico contribuisce, infine, in modo rilevante (14,5 % del totale) al surriscaldamento, alla deforestazione, all’inaridimento e inquinamento delle acque, dell’aria e dei suoli e, in estrema sintesi, all’aggravarsi della crisi climatico-ambientale che l’umanità e l’intero ecosistema terrestre stanno oggi attraversando.
Rimozioni quotidiane dell’insostenibile. Danni e drammi dell’allevamento intensivo
Marco Celentano
2025-01-01
Abstract
Sommario: In queste pagine si tenta di illustrare, in maniera sintetica, alcuni dei drammi etici, dei rischi per la salute e dei danni ambientali prodotti dal proliferare degli allevamenti intensivi nei 100 anni trascorsi dalla loro nascita (1923-2023). Gli animali da essi trattati sono, ormai da tempo, corpi progettati esclusivamente in vista del profitto. Esseri senzienti impotenti a qualunque espressione delle proprie attitudini e alla cura di se stessi e dei propri simili, cui, dalla nascita all’abbattimento, non un istante di vita è concesso che non sia segnato da atroci sofferenze. I principali rischi cui i consumatori di prodotti animali sono esposti provengono dalle tare ereditarie che affliggono questi animali, dai farmaci di cui vengono imbottiti, dallo stato di costipazione e incuria in cui vivono, ma anche dalle procedure di lavorazione delle carni vigenti nei macelli industriali. Ovvero, da standard di produzione che, privilegiando in modo esclusivo parametri come la rapidità del processo e l’abbattimento dei costi, in molti casi documentati, sono all’origine di fenomeni endemici di contaminazione dei prodotti immessi sul mercato. Il comparto zootecnico contribuisce, infine, in modo rilevante (14,5 % del totale) al surriscaldamento, alla deforestazione, all’inaridimento e inquinamento delle acque, dell’aria e dei suoli e, in estrema sintesi, all’aggravarsi della crisi climatico-ambientale che l’umanità e l’intero ecosistema terrestre stanno oggi attraversando.File | Dimensione | Formato | |
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