La valorizzazione del profilo funzionale della datio in solutum conduce il Maestro a evitare automatismi in punto di revocabilità o irrevocabilità della stessa e ad ammettere la revoca soltanto se l’aliud prestato valga piú del dovuto, limitatamente all’eccedenza. Un approccio che, pur non avendo avuto significativo séguito nelle elaborazioni successive, sollecita alcune riflessioni critiche sulla giurisprudenza post codificazione del 1942.

Datio in solutum e revocatoria

Immacolata Prisco
2024-01-01

Abstract

La valorizzazione del profilo funzionale della datio in solutum conduce il Maestro a evitare automatismi in punto di revocabilità o irrevocabilità della stessa e ad ammettere la revoca soltanto se l’aliud prestato valga piú del dovuto, limitatamente all’eccedenza. Un approccio che, pur non avendo avuto significativo séguito nelle elaborazioni successive, sollecita alcune riflessioni critiche sulla giurisprudenza post codificazione del 1942.
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