L’Unione europea ha inaugurato la nuova era del nucleare, dopo alcuni tentennamenti, inserendolo, insieme al gas naturale, nella tassonomia delle fonti energetiche “di transizione”. Questa scelta risiede nel fatto che le emissioni di CO2 del nucleare sono prossime a quelle delle fonti rinnovabili e, dunque, rientrerebbe nelle forme di pro- duzione di energia low carbon. Ciò a dispetto delle decisioni di taluni paesi (tra cui Italia e, più recentemente, Germania e Belgio) di uscire dal nucleare proprio per la sua pericolosità. In questo lavoro analizziamo il ruolo del nucleare all’in- terno dell’Ue e ci chiediamo il senso del rilancio nucleare in un contesto temporale di transizione energetica che deve realizzarsi nei prossimi 25 anni, avendo come riferimento il 2050 per la sua realizzazione, e sapendo che, se si decidesse oggi di avviare un programma energetico nucleare, le centrali arriverebbero giusto prima di quell’anno. Se questi fossero i tempi, non sarebbe in effetti una fonte di energia “di transizione” (perché in questo caso l’unica fonte di transizione potrebbe il gas naturale), ma farebbe parte strutturale del mix energetico dell’Unione europea post 2050.

(In)sicurezza energetica e cambiamento climatico in Unione Europea: il ruolo presente e futuro del nucleare

Domenico de Vincenzo
2023-01-01

Abstract

L’Unione europea ha inaugurato la nuova era del nucleare, dopo alcuni tentennamenti, inserendolo, insieme al gas naturale, nella tassonomia delle fonti energetiche “di transizione”. Questa scelta risiede nel fatto che le emissioni di CO2 del nucleare sono prossime a quelle delle fonti rinnovabili e, dunque, rientrerebbe nelle forme di pro- duzione di energia low carbon. Ciò a dispetto delle decisioni di taluni paesi (tra cui Italia e, più recentemente, Germania e Belgio) di uscire dal nucleare proprio per la sua pericolosità. In questo lavoro analizziamo il ruolo del nucleare all’in- terno dell’Ue e ci chiediamo il senso del rilancio nucleare in un contesto temporale di transizione energetica che deve realizzarsi nei prossimi 25 anni, avendo come riferimento il 2050 per la sua realizzazione, e sapendo che, se si decidesse oggi di avviare un programma energetico nucleare, le centrali arriverebbero giusto prima di quell’anno. Se questi fossero i tempi, non sarebbe in effetti una fonte di energia “di transizione” (perché in questo caso l’unica fonte di transizione potrebbe il gas naturale), ma farebbe parte strutturale del mix energetico dell’Unione europea post 2050.
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