Nel suo scritto del 1914 Due Čechov, Majakovskij presentava lo scrittore come un “allegro artista della parola”, nella cui arte, come nella poesia tutta, “non è l’idea che genera la parola, ma è la parola che genera l’idea”. Certo è che il teatro čechoviano – dai drammi alle “commedie” e ai vaudeville –, con le sue tonalità emotive e il suo inconfondibile umorismo, scaturisce innanzi tutto da una straordinaria trama verbale, dagli universi prima di tutto linguistici dei suoi personaggi. Čechov ama giocare con le parole, locuzioni alogiche, nomi ridicoli, parole storpiate, citazioni sbagliate dei classici, calembour. Tutto ciò, come la gran parte delle immagini sonore, resta e resterà intraducibile, quale che fosse la bravura del traduttore. L’intervento si propone quindi di perimetrare con più precisione il confine di queste perdite inevitabili che hanno a che fare con l’immagine sonora della parola, con giochi linguistici originati dalle radici profonde della lingua stessa. Si proverà a capire quanto peso netto ha nelle pièce di Čechov questo residuo di intraducibilità, e a quali pericoli di incomprensione esso espone chi si confronta con la messa in scena delle traduzioni.
Ciò che non si lascia tradurre: il teatro di Čechov e i limiti della traduzione
Raisa Raskina
2023-01-01
Abstract
Nel suo scritto del 1914 Due Čechov, Majakovskij presentava lo scrittore come un “allegro artista della parola”, nella cui arte, come nella poesia tutta, “non è l’idea che genera la parola, ma è la parola che genera l’idea”. Certo è che il teatro čechoviano – dai drammi alle “commedie” e ai vaudeville –, con le sue tonalità emotive e il suo inconfondibile umorismo, scaturisce innanzi tutto da una straordinaria trama verbale, dagli universi prima di tutto linguistici dei suoi personaggi. Čechov ama giocare con le parole, locuzioni alogiche, nomi ridicoli, parole storpiate, citazioni sbagliate dei classici, calembour. Tutto ciò, come la gran parte delle immagini sonore, resta e resterà intraducibile, quale che fosse la bravura del traduttore. L’intervento si propone quindi di perimetrare con più precisione il confine di queste perdite inevitabili che hanno a che fare con l’immagine sonora della parola, con giochi linguistici originati dalle radici profonde della lingua stessa. Si proverà a capire quanto peso netto ha nelle pièce di Čechov questo residuo di intraducibilità, e a quali pericoli di incomprensione esso espone chi si confronta con la messa in scena delle traduzioni.File | Dimensione | Formato | |
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