La lettura del romanzo di Graciela Schvartz, Señales de vida (Buenos Aires, Emecé 2008) mette un luce il complesso rapporto tra finzione e (auto)biografia, strategia di scrittura attraverso la quale l’autrice costruisce l’intensa educazione sentimentale della protagonista e offre uno spaccato degli eventi storici e culturali degli ultimi decenni. Non manca poi una riflessione sul rapporto tra letteratura e cinema, strumento che -attraverso i rimandi al film culto Via col vento- struttura il processo di memoria-scrittura del romanzo.

"Ciò che il vento non si è portato via(Graciela Schvartz, Señales de vida, Buenos Aires, Emecé 2008)"

MAGNANI, Ilaria
2009-01-01

Abstract

La lettura del romanzo di Graciela Schvartz, Señales de vida (Buenos Aires, Emecé 2008) mette un luce il complesso rapporto tra finzione e (auto)biografia, strategia di scrittura attraverso la quale l’autrice costruisce l’intensa educazione sentimentale della protagonista e offre uno spaccato degli eventi storici e culturali degli ultimi decenni. Non manca poi una riflessione sul rapporto tra letteratura e cinema, strumento che -attraverso i rimandi al film culto Via col vento- struttura il processo di memoria-scrittura del romanzo.
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