Il contesto sociale ed economico in cui crebbe la borghesia romana non le consentì ampi margini di azione. Da un lato la struttura produttiva era fondata sulla rendita che derivava dalla grande proprietà fondiaria. Ciò significava consistenti guadagni, per i proprietari aristocratici e l’orientamento peculiare per la più ricca borghesia nel ruolo professionale di conduttore, il cosiddetto “mercante di campagna”. D’altro lato il potere pubblico era sostanzialmente interdetto a personale laico nell’amministrazione centrale o aveva uno spettro d’azione molto limitato in quelle locali. La borghesia romana non sviluppò così uno spirito di classe in grado di guidare un processo di modernizzazione, peraltro temuto dal potere pontificio, fu debole dal punto di vista sociale e politico e, quindi, fu di fatto un’élite mancata.
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Titolo: | L’élite mancata. Borghesia romana e Stato pontificio (1847-1870) |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2008 |
Rivista: | |
Abstract: | Il contesto sociale ed economico in cui crebbe la borghesia romana non le consentì ampi margini di azione. Da un lato la struttura produttiva era fondata sulla rendita che derivava dalla grande proprietà fondiaria. Ciò significava consistenti guadagni, per i proprietari aristocratici e l’orientamento peculiare per la più ricca borghesia nel ruolo professionale di conduttore, il cosiddetto “mercante di campagna”. D’altro lato il potere pubblico era sostanzialmente interdetto a personale laico nell’amministrazione centrale o aveva uno spettro d’azione molto limitato in quelle locali. La borghesia romana non sviluppò così uno spirito di classe in grado di guidare un processo di modernizzazione, peraltro temuto dal potere pontificio, fu debole dal punto di vista sociale e politico e, quindi, fu di fatto un’élite mancata. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11580/9582 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |