L’articolo propone una razionalizzazione dell’ambito soggettivo di applicazione delle norme in tema di prevenzione della corruzione e della trasparenza, fuoriuscendo da una logica di intervento atomistico di “limatura” dei testi vigenti, per un intervento di sistema che tenga conto della genesi: a) della L. n. 190 del 2012, che ha colmato un divario per le pubbliche amministrazioni rispetto ai modelli di prevenzione di cui al D.Lgs. n. 231 del 2001, dunque proponendo due ambiti applicativi comunicanti, ma non sovrapposti (in controtendenza con l’attuale sistema); b) della normativa in tema di trasparenza che, rispondendo alla logica di dar conto dell’utilizzo delle risorse pubbliche, andrebbe applicata a tutti i soggetti che fanno parte del “gruppo amministrazione pubblica” (del c.d. bilancio consolidato).
Anticorruzione e trasparenza: ridisegnarne l’ambito soggettivo di applicazione?
Daniela Bolognino
2020-01-01
Abstract
L’articolo propone una razionalizzazione dell’ambito soggettivo di applicazione delle norme in tema di prevenzione della corruzione e della trasparenza, fuoriuscendo da una logica di intervento atomistico di “limatura” dei testi vigenti, per un intervento di sistema che tenga conto della genesi: a) della L. n. 190 del 2012, che ha colmato un divario per le pubbliche amministrazioni rispetto ai modelli di prevenzione di cui al D.Lgs. n. 231 del 2001, dunque proponendo due ambiti applicativi comunicanti, ma non sovrapposti (in controtendenza con l’attuale sistema); b) della normativa in tema di trasparenza che, rispondendo alla logica di dar conto dell’utilizzo delle risorse pubbliche, andrebbe applicata a tutti i soggetti che fanno parte del “gruppo amministrazione pubblica” (del c.d. bilancio consolidato).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.