La transizione energetica è un processo di trasformazione del mix di fonti primarie di energia, ma è anche un processo di cambiamento che implica una profonda trasformazione, che porti a una modificazione degli stili di vita e a una trasformazione dei processi economici, affinché si arrivi anche alla riduzione della domanda di energia. Messo da parte (almeno per il momento) il problema dell’esaurimento dei combustibili fossili, che per decenni ha occupato il dibattito sull’energia, vista la rinnovata vitalità nella produzione di petrolio, la transizione energetica è ora esclusivamente dedicata alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla mitigazione delle cause del cambiamento climatico. Il processo di sostituzione dei combustibili fossili con energia pulita e rinnovabile, però, non può non tener conto degli aspetti economici (prezzo, domanda e offerta) e tecnici (capacità e costanza produttiva) che condizionano l’utilizzo delle diverse fonti di energia. Gli scenari della transizione, dunque, dovrebbero tenere conto degli aspetti economici, ma spesso sono completamente avulsi da essi. Il contesto economico globale pone una sfida alla transizione energetica perlomeno sotto due aspetti: 1) la riduzione del prezzo del petrolio e 2) l’abbondante offerta di petrolio. Il prezzo del petrolio, in calo dal 2014 (anche se in ripresa nel 2021) è stato profondamente colpito dal crollo della domanda di energia causata dalla pandemia COVID-19. Questo crollo del prezzo può rendere problematica la transizione energetica, in quanto le fonti rinnovabili potrebbero diventare meno convenienti dei combustibili fossili. La pandemia, peraltro, ha reso improvvisamente obsoleti tutti gli scenari elaborati in precedenza producendo incertezza sugli sviluppi futuri della transizione energetica. L’abbondante offerta di petrolio (causa essa stessa della crisi del suo prezzo), a sua volta, accresce tale incertezza. Infatti, se fino al primo decennio degli anni 2000 era l’esauribilità del petrolio a aprire la strada alla transizione energetica, ora è la sua ampia disponibilità a ostacolarla: è necessario affrontare la transizione non a causa dell’esauribilità del petrolio, ma nonostante l’abbondanza di esso, per contrastare l’effetto serra.
La transizione energetica nell’attuale contesto globale
Domenico de Vincenzo
2022-01-01
Abstract
La transizione energetica è un processo di trasformazione del mix di fonti primarie di energia, ma è anche un processo di cambiamento che implica una profonda trasformazione, che porti a una modificazione degli stili di vita e a una trasformazione dei processi economici, affinché si arrivi anche alla riduzione della domanda di energia. Messo da parte (almeno per il momento) il problema dell’esaurimento dei combustibili fossili, che per decenni ha occupato il dibattito sull’energia, vista la rinnovata vitalità nella produzione di petrolio, la transizione energetica è ora esclusivamente dedicata alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla mitigazione delle cause del cambiamento climatico. Il processo di sostituzione dei combustibili fossili con energia pulita e rinnovabile, però, non può non tener conto degli aspetti economici (prezzo, domanda e offerta) e tecnici (capacità e costanza produttiva) che condizionano l’utilizzo delle diverse fonti di energia. Gli scenari della transizione, dunque, dovrebbero tenere conto degli aspetti economici, ma spesso sono completamente avulsi da essi. Il contesto economico globale pone una sfida alla transizione energetica perlomeno sotto due aspetti: 1) la riduzione del prezzo del petrolio e 2) l’abbondante offerta di petrolio. Il prezzo del petrolio, in calo dal 2014 (anche se in ripresa nel 2021) è stato profondamente colpito dal crollo della domanda di energia causata dalla pandemia COVID-19. Questo crollo del prezzo può rendere problematica la transizione energetica, in quanto le fonti rinnovabili potrebbero diventare meno convenienti dei combustibili fossili. La pandemia, peraltro, ha reso improvvisamente obsoleti tutti gli scenari elaborati in precedenza producendo incertezza sugli sviluppi futuri della transizione energetica. L’abbondante offerta di petrolio (causa essa stessa della crisi del suo prezzo), a sua volta, accresce tale incertezza. Infatti, se fino al primo decennio degli anni 2000 era l’esauribilità del petrolio a aprire la strada alla transizione energetica, ora è la sua ampia disponibilità a ostacolarla: è necessario affrontare la transizione non a causa dell’esauribilità del petrolio, ma nonostante l’abbondanza di esso, per contrastare l’effetto serra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.