Tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta, in Italia, si assiste a una straordinaria fioritura di rivisitazioni del Satyricon di Petronio realizzate in campo musicale, letterario e cinematografico. Al di là del soggetto, l’interesse degli artisti si concentra soprattutto su alcuni aspetti formali del testo di Petronio: il suo carattere di incompiutezza, frammentarietà, apertura; il citazionismo, l’ibridazione stilistica, l’enciclopedismo, la monumentalità e la varietà di registri. Questi elementi diventano il punto di partenza di audaci sperimentazioni creative in cui la posta in gioco non è solo una fedele riscrittura del modello, ma soprattutto la ripresa di elementi e funzioni strutturali. Partendo dall’analisi del Satyricon di Bruno Maderna, un’opera di teatro musicale rappresentata nel 1973, il saggio ricostruisce l’affresco di un’epoca in cui la sperimentazione musicale era strettamente legata a quella condotta in altri ambiti culturali, evidenziando una fitta rete di modelli e paradigmi intertestuali che attraversano la riflessione teorica di Umberto Eco (Opera aperta) e la ricerca espressiva di artisti come Federico Fellini (Fellini-Satyricon), Edoardo Sanguineti (Il giuoco del Satyricon) e Pierpaolo Pasolini (Petrolio).

La presenza del "Satyricon" sulla scena culturale degli anni Settanta, da Maderna a Pasolini

PASTICCI, Susanna
2010-01-01

Abstract

Tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta, in Italia, si assiste a una straordinaria fioritura di rivisitazioni del Satyricon di Petronio realizzate in campo musicale, letterario e cinematografico. Al di là del soggetto, l’interesse degli artisti si concentra soprattutto su alcuni aspetti formali del testo di Petronio: il suo carattere di incompiutezza, frammentarietà, apertura; il citazionismo, l’ibridazione stilistica, l’enciclopedismo, la monumentalità e la varietà di registri. Questi elementi diventano il punto di partenza di audaci sperimentazioni creative in cui la posta in gioco non è solo una fedele riscrittura del modello, ma soprattutto la ripresa di elementi e funzioni strutturali. Partendo dall’analisi del Satyricon di Bruno Maderna, un’opera di teatro musicale rappresentata nel 1973, il saggio ricostruisce l’affresco di un’epoca in cui la sperimentazione musicale era strettamente legata a quella condotta in altri ambiti culturali, evidenziando una fitta rete di modelli e paradigmi intertestuali che attraversano la riflessione teorica di Umberto Eco (Opera aperta) e la ricerca espressiva di artisti come Federico Fellini (Fellini-Satyricon), Edoardo Sanguineti (Il giuoco del Satyricon) e Pierpaolo Pasolini (Petrolio).
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