Il saggio sviluppa una riflessione sulla possibilità di utilizzare gli strumenti concettuali dell’ars rhetorica nell’analisi delle musiche del XX secolo, ed è pubblicato in un numero speciale della rivista Musurgia dal titolo Rhétorique musicale, che raccoglie i contributi di una serie di seminari realizzati all’Université de Paris Sorbonne (Paris IV). La riflessione parte dal presupposto che l’interpretazione delle musiche d’avanguardia del XX secolo è pesantemente condizionata dalla tendenza ad affrontare lo studio dei repertori in una prospettiva centrata sull’universo della poiesi, relegando in secondo piano il ruolo dell’ascoltatore. Gli strumenti dell’ars rhetorica, in cui lo studio dei mezzi costruttivi viene sempre messo in relazione con l’effetto che si vuol produrre nell’uditorio, possono tuttavia aiutarci a modificare radicalmente questa prospettiva, inaugurando una prassi ermeneutica capace di interrogarsi sull’effetto, il significato e la funzione che l’ascoltatore tende ad attribuire ai vari elementi dell’opera nel corso del processo di ascolto. Per verificare questa ipotesi, il saggio si concentra sulla pratica della citazione in alcune opere di Luigi Nono e Bruno Maderna caratterizzate dall’uso di materiali preesistenti, arrivando a distinguere tre possibili funzioni che la citazione può assumere in relazione alla specificità dei suoi vari trattamenti e contesti: retorica, segnaletica e strutturale.

Rhétorique et citation dans la musique du vingtième siècle

PASTICCI, Susanna
2005-01-01

Abstract

Il saggio sviluppa una riflessione sulla possibilità di utilizzare gli strumenti concettuali dell’ars rhetorica nell’analisi delle musiche del XX secolo, ed è pubblicato in un numero speciale della rivista Musurgia dal titolo Rhétorique musicale, che raccoglie i contributi di una serie di seminari realizzati all’Université de Paris Sorbonne (Paris IV). La riflessione parte dal presupposto che l’interpretazione delle musiche d’avanguardia del XX secolo è pesantemente condizionata dalla tendenza ad affrontare lo studio dei repertori in una prospettiva centrata sull’universo della poiesi, relegando in secondo piano il ruolo dell’ascoltatore. Gli strumenti dell’ars rhetorica, in cui lo studio dei mezzi costruttivi viene sempre messo in relazione con l’effetto che si vuol produrre nell’uditorio, possono tuttavia aiutarci a modificare radicalmente questa prospettiva, inaugurando una prassi ermeneutica capace di interrogarsi sull’effetto, il significato e la funzione che l’ascoltatore tende ad attribuire ai vari elementi dell’opera nel corso del processo di ascolto. Per verificare questa ipotesi, il saggio si concentra sulla pratica della citazione in alcune opere di Luigi Nono e Bruno Maderna caratterizzate dall’uso di materiali preesistenti, arrivando a distinguere tre possibili funzioni che la citazione può assumere in relazione alla specificità dei suoi vari trattamenti e contesti: retorica, segnaletica e strutturale.
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