Il saggio si propone di illustrare alcune proprietà della prosodia dell’armeno antico. In particolare si evidenziano quattro fenomeni grammaticali di questa lingua nei quali, a parità di condizioni, il sistema fonologico mostra una chiara preferenza per la parola bisillabica rispetto a quella monosillabica. Questi fatti sono interpretati alla luce di una proprietà riconosciuta dalla fonologia metrica: il fatto che in molte lingue sia presente una parola di dimensioni fonologicamente minime, coincidente con le dimensioni minime del costituente metrico (il piede). Vengono quindi fornite due possibili analisi per il piede minimo dell’armeno: un piede bisillabico con prominenza a destra (un cosiddetto giambo sillabico), o un piede di due elementi (una semisillaba e una sillaba), con prominenza a destra.
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Titolo: | Parola minima e piede minimo in armeno |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2007 |
Rivista: | |
Abstract: | Il saggio si propone di illustrare alcune proprietà della prosodia dell’armeno antico. In particolare si evidenziano quattro fenomeni grammaticali di questa lingua nei quali, a parità di condizioni, il sistema fonologico mostra una chiara preferenza per la parola bisillabica rispetto a quella monosillabica. Questi fatti sono interpretati alla luce di una proprietà riconosciuta dalla fonologia metrica: il fatto che in molte lingue sia presente una parola di dimensioni fonologicamente minime, coincidente con le dimensioni minime del costituente metrico (il piede). Vengono quindi fornite due possibili analisi per il piede minimo dell’armeno: un piede bisillabico con prominenza a destra (un cosiddetto giambo sillabico), o un piede di due elementi (una semisillaba e una sillaba), con prominenza a destra. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11580/8591 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |