L’articolo commenta la Sentenza della Corte di giustizia che ha ritenuto compatibile con l’ordinamento europeo l’art. 26, comma 3, del d.l. 24 giugno 2014, n. 91, di rimodulazione – in senso deteriore per i produttori beneficiari – degli incentivi riconosciuti ad impianti di produzione di energia da fonte r innovabile e delle relative convenzioni. La sentenza segue quella della Corte costituzionale (la n. 16 del 2017), che aveva già statuito in ordine alla costituzionalità della medesima norma. L’articolo si snoda attraverso un excursus del contenzioso innescato dalla norma oggetto del rinvio pregiudiziale nei diversi ambiti – interno, europeo ed internazionale –; nel commento critico della sentenza della Corte di giustizia e nell’approfondimento del principio del legittimo affidamento, sulla cui interpretazione e applicazione al caso si fonda la decisione. Il paragrafo conclusivo è dedicato al tema dell’applicabilità del Trattato sulla Carta dell’energia agli investitori nel settore energetico di Stati membri, liquidato con poche battute dalla Corte di giustizia, ma che a giudizio dell’autore avrebbe meritato un più ponderato scrutinio. The article comments on the Judgment of the European Court of Justice, which deemed article 26, paragraph 3 of the Decree-Law No 91/2014 on alteration – to the detriment of the recipients – of the support scheme granted to plants for the production of electricity from solar photovoltaic installations and the related agreements. This ruling follows that of the Italian Constitutional Court (No 16 of 2017), which ruled on the constitutionality of that provision. The paper articulates through an excursus of the litigation triggered by the provision referred for a preliminary ruling which is discussed in various areas i.e. national, European and international. A critical comment on the judgement of the European Court of Justice and a deeper understanding of the principle on protection of legitimate expectations, that is the interpretation and application ruling basis, are also provided. Conclusions are dedicated to the topic related the applicability of the Energy Charter Treaty to energy investors of EU member states on which the European Court of Justice only touched upon it. It is the author’s opinion that this issue would have deserved a more careful assessment.

Dopo la Corte costituzionale, anche la Corte di giustizia promuove la rimodulazione degli incentivi alle fonti rinnovabili

Francesco Scalia
2021-01-01

Abstract

L’articolo commenta la Sentenza della Corte di giustizia che ha ritenuto compatibile con l’ordinamento europeo l’art. 26, comma 3, del d.l. 24 giugno 2014, n. 91, di rimodulazione – in senso deteriore per i produttori beneficiari – degli incentivi riconosciuti ad impianti di produzione di energia da fonte r innovabile e delle relative convenzioni. La sentenza segue quella della Corte costituzionale (la n. 16 del 2017), che aveva già statuito in ordine alla costituzionalità della medesima norma. L’articolo si snoda attraverso un excursus del contenzioso innescato dalla norma oggetto del rinvio pregiudiziale nei diversi ambiti – interno, europeo ed internazionale –; nel commento critico della sentenza della Corte di giustizia e nell’approfondimento del principio del legittimo affidamento, sulla cui interpretazione e applicazione al caso si fonda la decisione. Il paragrafo conclusivo è dedicato al tema dell’applicabilità del Trattato sulla Carta dell’energia agli investitori nel settore energetico di Stati membri, liquidato con poche battute dalla Corte di giustizia, ma che a giudizio dell’autore avrebbe meritato un più ponderato scrutinio. The article comments on the Judgment of the European Court of Justice, which deemed article 26, paragraph 3 of the Decree-Law No 91/2014 on alteration – to the detriment of the recipients – of the support scheme granted to plants for the production of electricity from solar photovoltaic installations and the related agreements. This ruling follows that of the Italian Constitutional Court (No 16 of 2017), which ruled on the constitutionality of that provision. The paper articulates through an excursus of the litigation triggered by the provision referred for a preliminary ruling which is discussed in various areas i.e. national, European and international. A critical comment on the judgement of the European Court of Justice and a deeper understanding of the principle on protection of legitimate expectations, that is the interpretation and application ruling basis, are also provided. Conclusions are dedicated to the topic related the applicability of the Energy Charter Treaty to energy investors of EU member states on which the European Court of Justice only touched upon it. It is the author’s opinion that this issue would have deserved a more careful assessment.
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