Pandemia e possibile declino dei combustibili fossili

Il crollo del prezzo del greggio registrato nel 2020 è attribuibile in massima parte alle misure di confinamento (il cosiddetto lockdown) prese dai diversi Paesi, per contrastare l’espansione della crisi sanitaria COVID-19. Infatti, tali misure hanno previsto limitazioni nei movimenti delle persone e la sospensione di talune attività commerciali e produttive. Ciò ha comportato la contrazione della domanda di petrolio, che ha ulteriormente aggravato la crisi da sovrapproduzione di greggio registrata negli anni precedenti e che aveva dato vita, a sua volta, a un altro crollo del prezzo del petrolio nel 2014. Vedremo che si tratta di una sorta di tempesta perfetta, che ha messo in luce le incertezze del mercato del petrolio in un contesto globale, nel quale con sempre maggiore evidenza cominciano a giocare un ruolo di primo piano le fonti di energia rinnovabili e pulite, alternative non solo al petrolio, ma all’insieme dei combustibili fossili