Stazioni stradali nel mondo romano. Status quaestionis, criticità e spunti per nuovi approcci interdisciplinari allo studio dei luoghi di sosta

Dopo una fase di stallo, seguita ad una stagione di studi molto prolifica, che aveva segnato lo scorcio dello scorso millennio, una serie di incontri scientifici e di studi monografici specificatamente dedicati ha rivitalizzato il dibatto internazionale in merito allo studio delle fonti antiche e degli aspetti materiali delle stazioni stradali in età romana e tardo-antica. Tuttavia, anche a causa di una scarsa circolazione o di una assimilazione troppo lenta di questi studi in letteratura, anche contributi molto recenti hanno trascurato di affrontare l’inquadramento teorico e gli aspetti più strettamente metodologici della questione. Una straordinaria congerie di dati nuovi necessita, dunque, di essere letta alla luce di un approccio più critico e più contestuale, che tenga conto degli spunti contenuti nell’intera produzione scientifica accumulatasi in questi ultimi due decenni. In questa sede si procederà ad una revisione critica di quanto ad oggi edito e si prospetteranno nuove vie di indagine aperte dall’adozione di quadri concettuali nuovi, caratterizzati sostanzialmente dalla interdiscipliarietà. Recent international meetings have offered the opportunity to discuss more thoroughly the topics related to ancient sources and material aspects of road stations in antiquity, and have eased the dissemination of new approaches to the matter. One can, however, not deny that theoretical frameworks and methodological issues are still far from being well established and widespread. Furthermore, research quality is also hampered by the poor circulation of existing literature. Thherefore, even recent publications still use outdated terminology and linger in categorisations that are unsustainable in the light of the critical corpus of written and archaeological sources. Here we will briefly discuss the new theoretical approach to the concept and materiality of a Roman road station and to the archaeology of what is commonly - and too often improperly – labelled as cursus publicus or imperial post. New avenues of research will be proposed in the light of innovative, interdisciplinary approaches.