Il referendum del 23 giugno 2016 ha sancito l’intenzione dei cittadini britannici di uscire dall’Unione europea, provocando una forte scossa in tutto il continente e alimentando non poche paure, dubbi e incertezze sul futuro del progetto di integrazione europea. Dopo decenni di allargamenti, per la prima volta, un Paese membro ha deciso di revocare la propria partecipazione a questo percorso comune sovranazionale, nato nel secondo dopoguerra in forma prevalentemente economico-commerciale, ma con una forte ispirazione politica, seguendo la logica della c.d. integrazione funzionale, al fine di perseguire l’obiettivo di medio termine di creare un’Unione federale, politica, sociale e culturale. Il presente lavoro intende analizzare anzitutto il dibattito interno che ha condotto al risultato del referendum sulla Brexit, al fine di comprendere le motivazioni che hanno spinto il Regno Unito ad attivare la procedura di separazione prevista dall’art. 50 TUE. Si proverà poi a ricostruire le tappe fondamentali del complesso negoziato instaurato con l’Unione a seguito della decisione di concretizzare l’uscita, che ha condotto alla stipula di un Accordo di recesso entrato in vigore il 1° febbraio 2020, con la previsione di un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020. Procederemo, infine, a chiarire il percorso che si prefigura nei prossimi mesi per stabilizzare il futuro quadro dei rapporti economici, giuridici, politici ed istituzionali tra l’Europa e il Regno Unito, precisando le criticità dei negoziati in corso e le misure adottate dalle parti per definire al meglio le prossime relazioni reciproche. La vicenda della Brexit ha segnato senza dubbio la storia recente dell’Unione in maniera irreversibile. L’obiettivo del lavoro è comprendere le dinamiche politiche ed istituzionali che hanno condotto ad intraprendere questa strada ed evidenziare le complessità e le difficoltà enormi legate all’uscita dall’Unione europea di uno Stato membro, così da riflettere sulle azioni da mettere in campo per non vedere mai più bandiere di un Paese europeo ammainarsi.

Brexit or not Brexit

Piero De Luca
2020-01-01

Abstract

Il referendum del 23 giugno 2016 ha sancito l’intenzione dei cittadini britannici di uscire dall’Unione europea, provocando una forte scossa in tutto il continente e alimentando non poche paure, dubbi e incertezze sul futuro del progetto di integrazione europea. Dopo decenni di allargamenti, per la prima volta, un Paese membro ha deciso di revocare la propria partecipazione a questo percorso comune sovranazionale, nato nel secondo dopoguerra in forma prevalentemente economico-commerciale, ma con una forte ispirazione politica, seguendo la logica della c.d. integrazione funzionale, al fine di perseguire l’obiettivo di medio termine di creare un’Unione federale, politica, sociale e culturale. Il presente lavoro intende analizzare anzitutto il dibattito interno che ha condotto al risultato del referendum sulla Brexit, al fine di comprendere le motivazioni che hanno spinto il Regno Unito ad attivare la procedura di separazione prevista dall’art. 50 TUE. Si proverà poi a ricostruire le tappe fondamentali del complesso negoziato instaurato con l’Unione a seguito della decisione di concretizzare l’uscita, che ha condotto alla stipula di un Accordo di recesso entrato in vigore il 1° febbraio 2020, con la previsione di un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020. Procederemo, infine, a chiarire il percorso che si prefigura nei prossimi mesi per stabilizzare il futuro quadro dei rapporti economici, giuridici, politici ed istituzionali tra l’Europa e il Regno Unito, precisando le criticità dei negoziati in corso e le misure adottate dalle parti per definire al meglio le prossime relazioni reciproche. La vicenda della Brexit ha segnato senza dubbio la storia recente dell’Unione in maniera irreversibile. L’obiettivo del lavoro è comprendere le dinamiche politiche ed istituzionali che hanno condotto ad intraprendere questa strada ed evidenziare le complessità e le difficoltà enormi legate all’uscita dall’Unione europea di uno Stato membro, così da riflettere sulle azioni da mettere in campo per non vedere mai più bandiere di un Paese europeo ammainarsi.
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