Il presente progetto di ricerca si propone di testare l’assunto della Teoria di Modigliani e Miller secondo il quale la struttura finanziaria non inficia la dinamica di creazione di valore da parte dell’impresa. Fin dagli anni ’60, la ricerca della relazione tra struttura finanziaria e valore ha rappresentato un tema molto dibattuto. Gli studi sviluppati su tale ambito sono giunti All’identificazione di risultati controversi. Alcuni di essi hanno evidenziato l’esistenza di una relazione positiva, altri determinano una relazione negativa. In altri casi ancora, gli Autori hanno rilevato una relazione non statisticamente significativa. Da qui il research design del lavoro che intende contribuire alla letteratura in materia cercando di stimare l’impatto che ha la struttura finanziaria sulla capacità di generare valore fino a determinare una struttura finanziaria benchmark che possa, quindi, essere considerata di riferimento per i diversi settori economici. L’analisi condotta nel presente lavoro è concentrata sull’universo delle società quotate europee, censite attraverso il database Amadeus di Bureau van Dijk, con fatturato superiore ad un milione di euro e per le quali si abbia disponibilità di dati di bilancio per il periodo 2015 – 2017. Coerentemente agli obiettivi di ricerca è stato individuato un nuovo modello di determinazione della quota di equity e debt, rappresentato dal benchmark finanziario, testato sui diversi settori economici definiti in base alla classificazione Ateco 2007, con riferimento alle listed companies; tuttavia la struttura finanziaria benchmark così individuata si presta ad essere estesa anche alle unlisted companies che vogliono adottare una struttura target di settore. Per quanto concerne la capacità della struttura finanziaria (espressa dal debt/equity ratio) di condizionare la dinamica del valore (rappresentato dal ROE e ROA e dai differenziali ROE-ke e ROA-WACC) , dalla ricerca è emersa l’esistenza di una relazione molto debole tra il debt/equity ratio e le misure del valore dato il coefficiente della retta di regressione sempre prossimo allo zero. In conclusione è possibile, quindi, affermare che la struttura Finanziaria espressa dal debt/equity ratio non condiziona la dinamica di creazione di valore delle società quotate europee. Tale risultato è in linea con l’affermazione di Modigliani e Miller (1958) nonché con i risultati degli studi di Long e Maliz (1986), di Fama e French (1998) e di Walaa Wahid ElKelish (2007).
This research project aims to test the assumption of Modigliani and Miller Theory according to which the financial structure does not affect the dynamic of value creation. Since the 1960s, the search for the relationship between financial structure and value has been a very debated topic. The studies developed in this area have come to identify controversial results. Some of them have highlighted the existence of a positive relationship, others determine a negative relationship. In other cases, the authors have found a relationship that is not statistically significant. Hence, the research design of the work that intends to contribute to the literature on the subject by trying to estimate the impact that the financial structure has on the ability to generate value. The research also aims to determine a benchmark financial structure that can therefore be considered a reference for the various sectors economic. The analysis carried out in this work is concentrated on the universe of European listed companies, surveyed through the Bureau van Dijk Amadeus database, with turnover greater than one million euros and for which balance sheet data is available for the period 2015-2017. Coherently with the research objectives, a new model for determining the share of equity and debt was identified, represented by the financial benchmark, tested on the various economic sectors defined on the basis of the Ateco 2007 classification, with reference to the listed companies; however, the benchmark financial structure thus identified lends itself to be extended also to unlisted companies that want to adopt a target sector structure. As regards the ability of the financial structure (expressed by the debt / equity ratio) to influence the dynamics of the value (represented by the ROE and ROA and the differentials ROE-ke and ROA-WACC), the research revealed the existence of a relationship very weak between the debt / equity ratio and the value measures given the coefficient of the regression line always close to zero. In conclusion, the financial structure expressed by the debt / equity ratio does not affect the value creation dynamic of European listed companies. This result is in line with the affirmation of Modigliani and Miller (1958) as well as with the results of the studies of Long and Maliz (1986), of Fama and French (1998) and of Walaa Wahid ElKelish (2007).
Le relazioni tra struttura finanziaria, costo del capitale e valore / Calce, Anna Maria. - (2020 Apr 21).
Le relazioni tra struttura finanziaria, costo del capitale e valore
CALCE, Anna Maria
2020-04-21
Abstract
Il presente progetto di ricerca si propone di testare l’assunto della Teoria di Modigliani e Miller secondo il quale la struttura finanziaria non inficia la dinamica di creazione di valore da parte dell’impresa. Fin dagli anni ’60, la ricerca della relazione tra struttura finanziaria e valore ha rappresentato un tema molto dibattuto. Gli studi sviluppati su tale ambito sono giunti All’identificazione di risultati controversi. Alcuni di essi hanno evidenziato l’esistenza di una relazione positiva, altri determinano una relazione negativa. In altri casi ancora, gli Autori hanno rilevato una relazione non statisticamente significativa. Da qui il research design del lavoro che intende contribuire alla letteratura in materia cercando di stimare l’impatto che ha la struttura finanziaria sulla capacità di generare valore fino a determinare una struttura finanziaria benchmark che possa, quindi, essere considerata di riferimento per i diversi settori economici. L’analisi condotta nel presente lavoro è concentrata sull’universo delle società quotate europee, censite attraverso il database Amadeus di Bureau van Dijk, con fatturato superiore ad un milione di euro e per le quali si abbia disponibilità di dati di bilancio per il periodo 2015 – 2017. Coerentemente agli obiettivi di ricerca è stato individuato un nuovo modello di determinazione della quota di equity e debt, rappresentato dal benchmark finanziario, testato sui diversi settori economici definiti in base alla classificazione Ateco 2007, con riferimento alle listed companies; tuttavia la struttura finanziaria benchmark così individuata si presta ad essere estesa anche alle unlisted companies che vogliono adottare una struttura target di settore. Per quanto concerne la capacità della struttura finanziaria (espressa dal debt/equity ratio) di condizionare la dinamica del valore (rappresentato dal ROE e ROA e dai differenziali ROE-ke e ROA-WACC) , dalla ricerca è emersa l’esistenza di una relazione molto debole tra il debt/equity ratio e le misure del valore dato il coefficiente della retta di regressione sempre prossimo allo zero. In conclusione è possibile, quindi, affermare che la struttura Finanziaria espressa dal debt/equity ratio non condiziona la dinamica di creazione di valore delle società quotate europee. Tale risultato è in linea con l’affermazione di Modigliani e Miller (1958) nonché con i risultati degli studi di Long e Maliz (1986), di Fama e French (1998) e di Walaa Wahid ElKelish (2007).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi_dottorato_Unicas_32_CALCE_AnnaMaria.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Creative commons
Dimensione
5.13 MB
Formato
Adobe PDF
|
5.13 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.