Lo straniero come bene comune interpersonale propone una mancanza che è costitutiva. L’incontro diventa, in un tale contesto, una necessità. L’idea di straniero come bene comune interpersonale, antropologicamente inteso, supera la struttura concettuale di una tale alternativa. Proporre il novum indica una prospettiva strategica. Il mondo che accoglie è obbligato, sul piano giuridico e culturale, ad interrogarsi e dare risposte. Se chi arriva rimette in discussione il livello acquisito dei diritti nella società che accoglie, siamo dinanzi ad una revisione qualitativa dei diritti. I migranti con le loro domande di civiltà ci pongono davanti allo specchio delle nostre mancanze e dei nostri arretramenti sul piano della dignità sociale, unica unità di senso essenziale.
Lo straniero come bene comune
Di Santo Luigi
2017-01-01
Abstract
Lo straniero come bene comune interpersonale propone una mancanza che è costitutiva. L’incontro diventa, in un tale contesto, una necessità. L’idea di straniero come bene comune interpersonale, antropologicamente inteso, supera la struttura concettuale di una tale alternativa. Proporre il novum indica una prospettiva strategica. Il mondo che accoglie è obbligato, sul piano giuridico e culturale, ad interrogarsi e dare risposte. Se chi arriva rimette in discussione il livello acquisito dei diritti nella società che accoglie, siamo dinanzi ad una revisione qualitativa dei diritti. I migranti con le loro domande di civiltà ci pongono davanti allo specchio delle nostre mancanze e dei nostri arretramenti sul piano della dignità sociale, unica unità di senso essenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.