Questo contributo ripercorre brevemente l'idea di wilderness come si è sviluppata nella storia umana, a partire dal sublime romantico che ancora influenza la nostra percezione della natura selvaggia. Tuttavia, questa idea è stata modificata quando ha incontrato un concetto tipicamente americano dalla grande forza emotiva e trasformativa: la frontiera. Il selvaggio West è il luogo in cui si viaggia per lasciarsi alle spalle i problemi e le contraddizioni del mondo moderno, cercando sollievo ai nostri problemi interiori e alle nostre ansie. In effetti, in una certa letteratura novecentesca andare verso ovest significa nutrire il nostro spirito e riaccendere il nostro desiderio per una vita autentica, perché il viaggio nella wilderness è sempre un viaggio di scoperta di sé, rinnovamento e trasformazione. È il luogo della libertà in cui possiamo recuperare la nostra vera identità che abbiamo perduto nel condurre la nostra vita artificiale e alienata. In questo contesto l'autenticità e la purezza della natura selvaggia è l'ultimo rifugio dalla corruzione e dall'artificialità della società moderna. L'ultima parte dell’articolo si concentra sulle rovine postindustriali, sulle aree urbane abbandonate e sulle città fantasma che, oltre a dare sostanza alle attuali ansie che circondano il nostro tardo capitalismo, possono essere considerate come forme contemporanee di natura selvaggia in cui la natura paradossalmente torna ad essere selvaggia e a prosperare.

Natura selvaggia:tra wilderness e wasteland

baronti marchiò
2017-01-01

Abstract

Questo contributo ripercorre brevemente l'idea di wilderness come si è sviluppata nella storia umana, a partire dal sublime romantico che ancora influenza la nostra percezione della natura selvaggia. Tuttavia, questa idea è stata modificata quando ha incontrato un concetto tipicamente americano dalla grande forza emotiva e trasformativa: la frontiera. Il selvaggio West è il luogo in cui si viaggia per lasciarsi alle spalle i problemi e le contraddizioni del mondo moderno, cercando sollievo ai nostri problemi interiori e alle nostre ansie. In effetti, in una certa letteratura novecentesca andare verso ovest significa nutrire il nostro spirito e riaccendere il nostro desiderio per una vita autentica, perché il viaggio nella wilderness è sempre un viaggio di scoperta di sé, rinnovamento e trasformazione. È il luogo della libertà in cui possiamo recuperare la nostra vera identità che abbiamo perduto nel condurre la nostra vita artificiale e alienata. In questo contesto l'autenticità e la purezza della natura selvaggia è l'ultimo rifugio dalla corruzione e dall'artificialità della società moderna. L'ultima parte dell’articolo si concentra sulle rovine postindustriali, sulle aree urbane abbandonate e sulle città fantasma che, oltre a dare sostanza alle attuali ansie che circondano il nostro tardo capitalismo, possono essere considerate come forme contemporanee di natura selvaggia in cui la natura paradossalmente torna ad essere selvaggia e a prosperare.
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