Il presente lavoro intende analizzare l’evoluzione del principio di separazione tra politica e amministrazione attraverso la disamina dei principali interventi di riforma dell’assetto organizzativo pubblico. Ed, invero a partire dal d.lgs. 29/93, l’esigenza di garantire, da un lato, l’autonomia dei dirigenti, e dall’altro, la effettiva realizzazione degli obiettivi indicati dagli organi di governo, ha spinto il legislatore ad individuare soluzioni organizzative, che, però, non sono riuscite a sottrarre la dirigenza dai tentativi di fidelizzazione messi in atto dalla politica. Con la legge delega 124/2015, cd. riforma “Madia”, sono state introdotte significative modifiche in materia di dirigenza pubblica, tra le quali particolare rilievo, per il profilo indagato, riveste la regola che subordina la scelta del dirigente al quale conferire l’incarico ad una selezione comparativa, svolta da una commissione nazionale di esperti. Tale regola, sembrerebbe, infatti, finalizzata a contenere l’elemento di fiduciarietà nella individuazione del dirigente, senza privare, però, gli organi politici - che potranno scegliere il dirigente tra quelli preventivamente selezionati - della possibilità di avvalersi delle figure dirigenziali più idonee a realizzare le linee di indirizzo stabilite dal programma di governo.
Il principio di separazione tra politica e amministrazione:una storia "difficile".
Margherita Interlandi
2018-01-01
Abstract
Il presente lavoro intende analizzare l’evoluzione del principio di separazione tra politica e amministrazione attraverso la disamina dei principali interventi di riforma dell’assetto organizzativo pubblico. Ed, invero a partire dal d.lgs. 29/93, l’esigenza di garantire, da un lato, l’autonomia dei dirigenti, e dall’altro, la effettiva realizzazione degli obiettivi indicati dagli organi di governo, ha spinto il legislatore ad individuare soluzioni organizzative, che, però, non sono riuscite a sottrarre la dirigenza dai tentativi di fidelizzazione messi in atto dalla politica. Con la legge delega 124/2015, cd. riforma “Madia”, sono state introdotte significative modifiche in materia di dirigenza pubblica, tra le quali particolare rilievo, per il profilo indagato, riveste la regola che subordina la scelta del dirigente al quale conferire l’incarico ad una selezione comparativa, svolta da una commissione nazionale di esperti. Tale regola, sembrerebbe, infatti, finalizzata a contenere l’elemento di fiduciarietà nella individuazione del dirigente, senza privare, però, gli organi politici - che potranno scegliere il dirigente tra quelli preventivamente selezionati - della possibilità di avvalersi delle figure dirigenziali più idonee a realizzare le linee di indirizzo stabilite dal programma di governo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.