Il lavoro intende analizzare il ruolo delle reti associative nei processi d’integrazione delle comunità dei migranti che, in maniera sempre più marcata, alimentano un intenso flusso d’immigrazione diffusosi su tutto il territorio italiano. Nel farlo si avvarrà dei dati provenienti dal progetto «Diritti in Campo: Sport per tutti in una società multiculturale» condotto nel biennio 2011-2012 dall’Unione Italiana Sportpertutti (UISP) nell’ambito dei finanziamenti stanziati dalla legge 383 del 2000. Il progetto, sviluppato su otto città distribuite sul territorio nazionale, ha inteso promuovere esperienze d’inclusione sociale per cittadini migranti di prima e seconda generazione attraverso la messa in opera di attività promosse dai Comitati UISP territoriali. L’associazionismo sportivo è stato utilizzato come punto di riferimento di strategie e politiche atte a promuovere processi d’inserimento dei migranti all’interno della comunità di accoglienza e a superare le barriere che impediscono il concretizzarsi di una società capace di saper dialogare e di essere in grado di accogliere la diversità culturale. Nell’ambito del progetto in parola è stato sviluppato un sistema di monitoraggio e valutazione che ha analizzato le azioni svolte nelle città coinvolte secondo due prospettive di studio: 1) l’impatto sociale che le attività hanno avuto sulla popolazione servita e l’efficacia delle stesse nel sostegno ai processi d’integrazione; 2) le modalità e le prassi organizzative adottate. Alla luce della complessità delle due prospettive di studio e dell’articolazione del sistema di monitoraggio e valutazione proposto, si è proceduto con l’adozione di un metodo di ricerca e raccolta dati articolato su più livelli: in particolare sono stati interpolati tra loro un approccio di tipo etnografico-fenomenologico - che si è articolato attraverso le tecniche dell’osservazione sul campo delle attività svolte e delle interviste in profondità con i testimoni privilegiati del progetto (quali, ad esempio, i coordinatori del progetto a livello locale, i partecipanti, gli educatori) - e un approccio case-study che si è sviluppato attraverso il ricorso alle interviste in profondità, ai focus-group e un’analisi documentaria e che ha avuto come oggetto di approfondimento le modalità organizzative e operative che i Comitati UISP territoriali hanno adottato. Dall’analisi dei dati raccolti è possibile concludere che le reti associative, all’interno delle quali hanno un ruolo importante le associazioni di carattere sportivo, svolgono una funzione fondamentale nei processi di integrazione, poiché si offrono come punto di incontro tra le comunità dei migranti e il territorio. In collaborazione con le organizzazioni pubbliche e private, istituzionali e non, sono poi in grado di mettere in atto processi sociali e culturali che contribuiscono a rendere l’individuo migrante membro delle società di accoglienza. Si è potuto infine determinare che le azioni e le strategie proposte hanno maggiori possibilità di riuscita se tengono conto di alcuni determinanti organizzativi quali: la progettazione partecipata, lo sviluppo di un sistema territoriale integrato, l’empowerment delle comunità dei migranti, la rimodulazione di una cultura organizzativa.

Processi di integrazione e reti associative

simone digennaro
2013-01-01

Abstract

Il lavoro intende analizzare il ruolo delle reti associative nei processi d’integrazione delle comunità dei migranti che, in maniera sempre più marcata, alimentano un intenso flusso d’immigrazione diffusosi su tutto il territorio italiano. Nel farlo si avvarrà dei dati provenienti dal progetto «Diritti in Campo: Sport per tutti in una società multiculturale» condotto nel biennio 2011-2012 dall’Unione Italiana Sportpertutti (UISP) nell’ambito dei finanziamenti stanziati dalla legge 383 del 2000. Il progetto, sviluppato su otto città distribuite sul territorio nazionale, ha inteso promuovere esperienze d’inclusione sociale per cittadini migranti di prima e seconda generazione attraverso la messa in opera di attività promosse dai Comitati UISP territoriali. L’associazionismo sportivo è stato utilizzato come punto di riferimento di strategie e politiche atte a promuovere processi d’inserimento dei migranti all’interno della comunità di accoglienza e a superare le barriere che impediscono il concretizzarsi di una società capace di saper dialogare e di essere in grado di accogliere la diversità culturale. Nell’ambito del progetto in parola è stato sviluppato un sistema di monitoraggio e valutazione che ha analizzato le azioni svolte nelle città coinvolte secondo due prospettive di studio: 1) l’impatto sociale che le attività hanno avuto sulla popolazione servita e l’efficacia delle stesse nel sostegno ai processi d’integrazione; 2) le modalità e le prassi organizzative adottate. Alla luce della complessità delle due prospettive di studio e dell’articolazione del sistema di monitoraggio e valutazione proposto, si è proceduto con l’adozione di un metodo di ricerca e raccolta dati articolato su più livelli: in particolare sono stati interpolati tra loro un approccio di tipo etnografico-fenomenologico - che si è articolato attraverso le tecniche dell’osservazione sul campo delle attività svolte e delle interviste in profondità con i testimoni privilegiati del progetto (quali, ad esempio, i coordinatori del progetto a livello locale, i partecipanti, gli educatori) - e un approccio case-study che si è sviluppato attraverso il ricorso alle interviste in profondità, ai focus-group e un’analisi documentaria e che ha avuto come oggetto di approfondimento le modalità organizzative e operative che i Comitati UISP territoriali hanno adottato. Dall’analisi dei dati raccolti è possibile concludere che le reti associative, all’interno delle quali hanno un ruolo importante le associazioni di carattere sportivo, svolgono una funzione fondamentale nei processi di integrazione, poiché si offrono come punto di incontro tra le comunità dei migranti e il territorio. In collaborazione con le organizzazioni pubbliche e private, istituzionali e non, sono poi in grado di mettere in atto processi sociali e culturali che contribuiscono a rendere l’individuo migrante membro delle società di accoglienza. Si è potuto infine determinare che le azioni e le strategie proposte hanno maggiori possibilità di riuscita se tengono conto di alcuni determinanti organizzativi quali: la progettazione partecipata, lo sviluppo di un sistema territoriale integrato, l’empowerment delle comunità dei migranti, la rimodulazione di una cultura organizzativa.
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