Il commento a Geremia e alle Lamentazioni di Rabano Mauro si distingue dalle altre sue opere esegetiche per struttura e tecnica compositiva. A causa dell’indisponibilità di fonti latine sull’argomento, per i primi dodici libri (che arrivano a spiegare fino a Lam 32,44) esso risulta composto come una catena esegetica e prosegue nei libri XIII-XX come un commento originale estendendosi anche alle Lamentazioni, che non erano mai state oggetto di esegesi. L’articolo illustra la tecnica compositiva di quest’opera, evidenziando il ruolo giocato dagli interventi d’autore, che nello sviluppo testuale assumono un peso progressivamente crescente. Viene quindi esaminata la tradizione manoscritta del commento: i 32 testimoni identificati vengono suddivisi in sei classi che documentano un frazionamento dell’unità del testo determinato dalle differenze contenutistiche e strutturali delle diverse sezioni dell’opera. In particolare ci si sofferma sull’influenza esercitata sulle dinamiche della tradizione testuale dai codici ST. GALLEN, Stiftsbibliothek 282 e ROMA, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», Sess. 44. Si studia infine la ricezione del commento nei primi decenni della sua diffusione, analizzando le glosse del codice MÜNCHEN, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 6223, il commento alle Lamentazioni di Pascasio Radberto e il manoscritto WOLFENBÜTTEL, Herzog-August-Bibliothek, Weiss. 32, autografo di Otfrido di Weißenburg, un allievo di Rabano che ha ripreso l’opera del suo maestro adattandola in forma di glossa.

Hrabanus Maurus’ commentary on Jeremiah and Lamentations is different from his other exegetical works concerning structure and compositional technique. Due to the unavailability of Latin sources on the subject, for the first twelve books (coming to Lam 32:44) it is composed as an exegetical chain and continues in books XIII-XX as an original commentary extending itself to the Lamentations, which had never been the subject of exegesis. The article shows the compositional technique of this work, highlighting the role played by the authorial interventions, which take on a steadily increasing weight in the textual development. It also considers the manuscript tradition of the commentary: the 32 identified manuscript witnesses are divided into six classes that document a splitting-up of the textual unity, determined by the substantive and structural differences of the various sections of the work. In particular, the article focuses on the influence exerted over the dynamics of the textual tradition by codices ST. GALLEN, Stiftsbibliothek 282 and ROMA, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», Sess. 44. Finally, it studies the reception of the commentary in the first decades of its dissemination, by analyzing the glosses in the codex MÜNCHEN, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 6223, the commentary on Lamentations of Pascasius Radbertus and the manuscript WOLFENBÜTTEL, Herzog-August-Bibliothek, Weiss. 32, an autograph of Otfried von Weißenburg, a pupil of Hrabanus, who revived the work of his master adapting it in the form of glosses.

Il commento a Geremia e alle Lamentazioni di Rabano Mauro si distingue dalle altre sue opere esegetiche per struttura e tecnica compositiva. A causa dell’indisponibilità di fonti latine sull’argomento, per i primi dodici libri (che arrivano a spiegare fino a Lam 32,44) esso risulta composto come una catena esegetica e prosegue nei libri XIII-XX come un commento originale estendendosi anche alle Lamentazioni, che non erano mai state oggetto di esegesi. L’articolo illustra la tecnica compositiva di quest’opera, evidenziando il ruolo giocato dagli interventi d’autore, che nello sviluppo testuale assumono un peso progressivamente crescente. Viene quindi esaminata la tradizione manoscritta del commento: i 32 testimoni identificati vengono suddivisi in sei classi che documentano un frazionamento dell’unità del testo determinato dalle differenze contenutistiche e strutturali delle diverse sezioni dell’opera. In particolare ci si sofferma sull’influenza esercitata sulle dinamiche della tradizione testuale dai codici ST. GALLEN, Stiftsbibliothek 282 e ROMA, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», Sess. 44. Si studia infine la ricezione del commento nei primi decenni della sua diffusione, analizzando le glosse del codice MÜNCHEN, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 6223, il commento alle Lamentazioni di Pascasio Radberto e il manoscritto WOLFENBÜTTEL, Herzog-August-Bibliothek, Weiss. 32, autografo di Otfrido di Weißenburg, un allievo di Rabano che ha ripreso l’opera del suo maestro adattandola in forma di glossa.

Il commento a Geremia e alle Lamentazioni di Rabano Mauro. Composizione, diffusione e fortuna immediata

GAMBERINI, Roberto
2011-01-01

Abstract

Hrabanus Maurus’ commentary on Jeremiah and Lamentations is different from his other exegetical works concerning structure and compositional technique. Due to the unavailability of Latin sources on the subject, for the first twelve books (coming to Lam 32:44) it is composed as an exegetical chain and continues in books XIII-XX as an original commentary extending itself to the Lamentations, which had never been the subject of exegesis. The article shows the compositional technique of this work, highlighting the role played by the authorial interventions, which take on a steadily increasing weight in the textual development. It also considers the manuscript tradition of the commentary: the 32 identified manuscript witnesses are divided into six classes that document a splitting-up of the textual unity, determined by the substantive and structural differences of the various sections of the work. In particular, the article focuses on the influence exerted over the dynamics of the textual tradition by codices ST. GALLEN, Stiftsbibliothek 282 and ROMA, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», Sess. 44. Finally, it studies the reception of the commentary in the first decades of its dissemination, by analyzing the glosses in the codex MÜNCHEN, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 6223, the commentary on Lamentations of Pascasius Radbertus and the manuscript WOLFENBÜTTEL, Herzog-August-Bibliothek, Weiss. 32, an autograph of Otfried von Weißenburg, a pupil of Hrabanus, who revived the work of his master adapting it in the form of glosses.
2011
Il commento a Geremia e alle Lamentazioni di Rabano Mauro si distingue dalle altre sue opere esegetiche per struttura e tecnica compositiva. A causa dell’indisponibilità di fonti latine sull’argomento, per i primi dodici libri (che arrivano a spiegare fino a Lam 32,44) esso risulta composto come una catena esegetica e prosegue nei libri XIII-XX come un commento originale estendendosi anche alle Lamentazioni, che non erano mai state oggetto di esegesi. L’articolo illustra la tecnica compositiva di quest’opera, evidenziando il ruolo giocato dagli interventi d’autore, che nello sviluppo testuale assumono un peso progressivamente crescente. Viene quindi esaminata la tradizione manoscritta del commento: i 32 testimoni identificati vengono suddivisi in sei classi che documentano un frazionamento dell’unità del testo determinato dalle differenze contenutistiche e strutturali delle diverse sezioni dell’opera. In particolare ci si sofferma sull’influenza esercitata sulle dinamiche della tradizione testuale dai codici ST. GALLEN, Stiftsbibliothek 282 e ROMA, Biblioteca Nazionale Centrale «Vittorio Emanuele II», Sess. 44. Si studia infine la ricezione del commento nei primi decenni della sua diffusione, analizzando le glosse del codice MÜNCHEN, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 6223, il commento alle Lamentazioni di Pascasio Radberto e il manoscritto WOLFENBÜTTEL, Herzog-August-Bibliothek, Weiss. 32, autografo di Otfrido di Weißenburg, un allievo di Rabano che ha ripreso l’opera del suo maestro adattandola in forma di glossa.
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